Biden e Xi Jinping, 3 ore di incontro: «Taiwan una linea rossa da non superare», ma «non ci sarà una nuova guerra fredda»

di Redazione Online

Il presidente degli Stati Uniti e quello della Cina si sono incontrati di persona al G20 di Bali: è il vertice geopolitico più importante dell’anno, e i due leader hanno parlato di Ucraina, Taiwan («La prima linea rossa da non superare», ha ammonito Pechino), Corea del Nord

Tre ore di colloquio. Faccia a faccia: «perché nulla può sostituire questi incontri, di persona», come hanno spiegato. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e quello della Cina Xi Jinping si sono incontrati oggi a Bali, in un raro e importantissimo vertice — il più importante dell’anno, dal punto di vista geopolitico. E alla conclusione del vertice, Biden ha detto che «non ci sarà», tra le due superpotenze, «una nuova guerra fredda», e Xi ha assicurato che Pechino «non ha alcuna intenzione di sfidare» gli Stati Uniti, perché «il mondo è abbastanza grande perché due paesi possano svilupparsi e prosperare assieme».

Molti i temi in agenda, per una discussione che — secondo Xi — sarebbe stata «franca e aperta»: dalla guerra in Ucraina alle tensioni su Taiwan, dai rapporti economici tra le due superpotenze alla gestione del leader nordcoreano Kim.

Il «telefono rosso» tra Usa e Cina

Nella sua nota, la Casa Bianca ha scritto che Biden ha detto al presidente cinese che «gli Stati Uniti continueranno la propria vigorosa concorrenza alla Cina», ma che questa dovrà però rimanere «responsabile e non sfociare in conflitto». Per questo è essenziale che vengano mantenute sempre linee di comunicazione tra le due superpotenze: i due leader hanno deciso di affidare questo compito ai livelli più alti delle rispettive amministrazioni.

Anche Xi ha parlato della competizione: che, secondo Pechino, deve «riguardare la capacità di imparare, l’uno dall’altro, a migliorarsi e a fare progressi insieme, e non certo ad abbattersi vicendevolmente in un gioco a somma zero».

La guerra in Ucraina

Biden ha poi parlato apertamente a Xi della guerra in Ucraina: un tema delicatissimo, vista «l’amicizia senza confini» proclamata all’inizio di febbraio tra Putin e Xi, e l’assenza di una esplicita condanna dell’invasione da parte di Pechino.

In una presa di posizione netta e — per la prima volta, su questo punto — coordinata, Cina e Usa si sono detti contrari alla minaccia di utilizzo di armi nucleari nel conflitto in corso, e hanno concordato sul fatto che «non ci si dovrà mai trovare a combattere una guerra nucleare».

Non solo: Pechino si è detta «profondamente preoccupata» sulla attuale situazione in Ucraina.

La crisi di Taiwan

Il secondo dei temi roventi di discussioni era quello su Taiwan, che Pechino considera parte della Cina. Sul tema, secondo quanto riportato dalla Casa Bianca, la discussione è stata «sincera»: ma non ci sono, nella nota Usa, tracce di passi avanti concreti, al momento.

Anzi: Biden ha sostenuto che su questo tema «la politica Usa non cambia» e che — anche se «non credo ci sia imminente un tentativo di invasione» da parte di Pechino — «le azioni aggressive della Cina minano la pace»; Pechino ha replicato che quella di Taiwan è «la prima linea rossa da non superare nei rapporti tra Usa e Cina» e che la «questione di Taiwan è al cuore degli interessi cinesi: chiunque provasse a separare Taiwan dalla Cina, li violerebbe». «Pace e indipendenza», ha scritto nella sua nota Pechino, alludendo alla indipendenza di Taiwan, «sono inconciliabili, come acqua e fuoco»: e per questo «speriamo che gli Stati Uniti siano coerenti e continuino a mantenere la loro politica “Una Cina”».

Si tratta di un passaggio delicatissimo, perché gli Stati Uniti hanno sempre mantenuto una linea di ambiguità strategica, su Taiwan: se da un lato osservano la politica «Una Cina», dall’altro hanno — anche recentemente — affermato di essere pronti a difendere con la forza l’indipendenza di Taiwan.

«Risolvere la questione di Taiwan», ha detto Xi, «è un problema interno alla Cina, che riguarda il popolo cinese».

La Corea del Nord

Biden ha anche parlato a Xi — sempre secondo quanto si legge nella nota della Casa Bianca — del «comportamento provocatorio» della Corea del Nord, chiedendo a Pechino di incoraggiare la Corea del Nord ad agire «in modo responsabile».

«Nessuno ha il sistema democratico perfetto»

Biden ha anche sollevato il problema dei diritti umani e delle pratiche cinesi in Tibet, a Hong Kong e nello Xinjiang.

La replica di Xi è stata caustica: «Nessuno ha il sistema democratico perfetto», ha detto, «c’è sempre il bisogno di migliorare. Proprio come gli Stati Uniti hanno una democrazia in stile americano, la Cina ha una democrazia in stile cinese. Entrambi si adattano alle rispettive condizioni nazionali. Mentre gli Stati Uniti praticano il capitalismo, la Cina pratica il socialismo. I due paesi prendono strade diverse. Questa differenza non è una novità e continuerà ad esistere. Affinché Cina e Stati Uniti vadano d’accordo, è fondamentale riconoscere e rispettare tale differenza».

Clima, stabilità economica e sicurezza sanitaria

Cina e Usa hanno poi affermato la necessità di cooperare sul clima, la stabilità economica e la sicurezza sanitaria. «È nel nostro comune interesse», si legge nella nota di Pechino, «collaborare su questi temi», ed è sbagliato «iniziare una guerra sul commercio, o sulla tecnologia; costruire barriere e muri; e spingere verso un disaccoppiamento delle nostre economie».

Dura la replica di Biden, che ha sollevato «preoccupazioni sulle politiche economiche che non seguono le regole del mercato, che danneggiano i lavoratori americani e le loro famiglie, ed i lavoratori di tutto il mondo insieme alle loro famiglie».

Cina e Usa hanno promesso di aggiornare le discussioni, un passo che verrà formalizzato con una prossima visita del Segretario di Stato Antony Blinken in Cina.

Articolo in aggiornamento…

14 novembre 2022 (modifica il 14 novembre 2022 | 15:29)

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, 2022-11-14 14:46:00, Il presidente degli Stati Uniti e quello della Cina si sono incontrati di persona al G20 di Bali: è il vertice geopolitico più importante dell’anno, e i due leader hanno parlato di Ucraina, Taiwan («La prima linea rossa da non superare», ha ammonito Pechino), Corea del Nord, Redazione Online

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