A Cesena una scuola primaria è al centro di un vivace dibattito. Da una parte, Gabriele Fabbri, consigliere di quartiere e esponente di Fratelli d’Italia, denuncia condizioni gelide nelle aule. Dall’altra, il Comune difende la normalità della situazione.
A Il Resto del Carlino, Fabbri descrive un quadro desolante: “A scuola con giubbotto, guanti e berretto” è l’immagine da lui dipinta. Segnala che due terzi dei radiatori sono inattivi, costringendo alunni e insegnanti a indossare abiti pesanti. Secondo lui, la mancanza di comunicazione tra la dirigenza scolastica e l’azienda locale ha lasciato la scuola al freddo. Le conseguenze, oltre al disagio, includerebbero mal di testa e influenza”.
In risposta, l’assessora all’ambiente Francesca Lucchi sottolinea l’impegno del Comune a verificare tali segnalazioni. A seguito di controlli tecnici, dichiara che non sono emerse criticità significative. Anzi, alcune persone avrebbero addirittura riferito di avere caldo. Il Comune, nel contesto dell’aumento dei costi energetici, ha abbassato la temperatura negli edifici pubblici di un grado. Per le scuole elementari, il target è fissato a 20 gradi, con una tolleranza di ±2 gradi.
Lucchi aggiunge un dettaglio curioso: la sonda di temperatura, che regola il sistema di riscaldamento, era coperta da un calendario, potenzialmente influenzando il funzionamento dell’impianto. Il Comune si impegna a intervenire se necessario.
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