Bindi: La scuola non è al primo posto per lo Stato. Ricordare lesempio di Don Milani, sempre a favore del riscatto degli ultimi

L’ex ministro della Sanità, Rosy Bindi, ha espresso la sua preoccupazione riguardo lo stato attuale dell’istruzione italiana. Durante un evento culturale, Bindi ha sollevato la questione della “povertà educativa”, risultato di un “capovolgimento dei valori” nella società italiana contemporanea.

Secondo Bindi, elementi fondamentali come l’istruzione, la salute e i beni comuni non occupano più una posizione prioritaria nella lista dei valori della nazione. Tale situazione, ha sottolineato, deriva da un’impostazione culturale che ha perso di vista l’importanza dei beni comuni.

Come riporta Malpensa 24, nel contesto delle celebrazioni del centenario di Don Lorenzo Milani, di cui Bindi è presidente del Comitato scientifico, è stata ricordata con enfasi la figura dell’educatore cattolico. La visione di Milani sulla scuola come “ottavo sacramento” è stata particolarmente evidenziata. Milani, scegliendo di stare con gli “ultimi”, ha optato per l’educazione come mezzo di riscatto per i meno fortunati.

Nonostante siano trascorsi molti anni dalla scomparsa di Milani nel 1967, le disuguaglianze educative in Italia rimangono una realtà preoccupante. Rosy Bindi ha messo in luce come l’Italia sia ai vertici europei per quanto riguarda la povertà educativa e l’abbandono scolastico. Ha enfatizzato che a essere maggiormente colpiti sono i figli delle famiglie più povere, degli immigrati e di coloro che risiedono nelle periferie.

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