Bitcoin, bene rifugio o asset speculativo? Cosa aspettarsi nel 2023

criptovalute

di Mirko Giustini18 dic 2022

Bitcoin, bene rifugio o asset speculativo? Cosa aspettarsi nel 2023

Bene rifugio o mero asset speculativo? Bitcoin e la sua community avranno tutto il 2023 per dimostrare quanto e se vale davvero la prima criptovaluta della storia. Se si guarda esclusivamente all’andamento dei prezzi, le prospettive non sono proprio rosee. Dal massimo storico di 69 mila dollari toccato a novembre 2021, oggi bitcoin non arriva neanche a 18 mila, restando sotto la soglia psicologica dei 20 mila dollari raggiunta nel dicembre 2017. Due gli eventi principali che hanno fatto tornare gli scambi a cinque anni fa: il crollo della blockchain Terra Luna dell’8 maggio scorso e il pi recente fallimento dell’exchange Ftx. La eco generata dal clamore mediatico ha spinto molti piccoli risparmiatori a vendere le loro quote in perdita pur di rientrare in parte delle somme investite.

La fuga degli investitori dal Bitcoin

A essere usciti sono i “turisti delle crypto” – afferma Federico Izzi, analista finanziario e trader indipendente –. Mi riferisco a quelle persone che si sono avvicinati allo strumento e lo hanno comprato senza una vera cognizione di causa. Si sono fatti illudere dalla promessa di facili guadagni e hanno agito sotto effetto della cosiddetta “Fomo” (acronico di Fear of missing out, cio la paura di rimanere esclusi da esperienze sociali considerate gratificanti, ndr). Inoltre, nella ricostruzione giornalistica dello scandalo Ftx, non stato messo sufficientemente in chiaro che non riguardava direttamente bitcoin. La fiducia generale quindi venuta meno e gli avventurieri si sono tirati indietro. Negli ultimi 24 mesi i movimenti della criptovaluta regina si sono uniformati a quelli del mercato azionario, soprattutto agli indici Nasdaq e Standard & Poor’s 500. Ma in un momento in cui le banche centrali stanno alzando i tassi di interesse, gli investitori preferiscono posizionare il denaro su prodotti ritenuti pi sicuri e meno volatili del nuovo oro digitale, obbligazioni e titoli di Stato in testa. Eppure il rischio zero non esiste e i truffatori possono sfruttare anche strumenti finanziari tradizionali per aggirare i malcapitati. Galeotto s il messaggio fatto passare dai malintenzionati, ma credere di potersi arricchire in poco tempo e con percentuali di rialzi esponenziali quantomeno da ingenui. buona norma invece porsi dei limiti e riflettere sulle ipotetiche perdite.

Exchange: pro e contro

Chi ancora non ne sa abbastanza pu passare attraverso gli exchange, intermediari che agevolano la compravendita di criptovalute con valute correnti. Due le piattaforme pi diffuse: Binance in Europa, Coinbase negli Stati Uniti. Entrambe mettono a disposizione dell’utente una carta di debito per semplificare la spesa nel mondo reale. Alcuni broker per emettono token di propriet con cui intraprendono dubbie operazioni di finanza creativa. Si comportano come banche, pur non godendo della stessa fiducia da parte dei cittadini, necessaria al funzionamento del sistema. Per crescere in credibilit finiscono per offrire prestiti a interessi bassissimi e rendimenti vertiginosi, spesso senza avere sufficiente liquidit sottostante.

Cosa accadr nel 2023

I nuovi regolamenti a tutela dei consumatori non avranno ricadute sulla volatilit – conclude Izzi –. Il prezzo lo fa il mercato, stimolato dalla rete pi o meno ampia di utilizzatori, non le istituzioni. Anche se una tassazione troppo alta finirebbe per penalizzare gli acquisti. Credo che il 2023 sar l’anno della resa dei conti interna all’ecosistema. Chi ha speculato sull’imprudenza delle persone ha recato un danno a tutto il circuito, che ora chiede una pulizia interna. Se ci accadr, i valori torneranno quelli di un tempo. E nella primavera del 2024, in vista dell’halving (quando la ricompensa erogata agli estrattori di bitcoin si dimezza e il numero di esemplari diminuisce, ndr) potrebbero addirittura aumentare.

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, 2022-12-18 11:03:00, Negli ultimi 24 mesi i movimenti della criptovaluta regina si sono uniformati a quelli del mercato azionario. Ma gli investitori preferiscono posizionare il denaro su prodotti ritenuti più sicuri , Mirko Giustini

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