Il talento di Luca Bizzarri non conosce confini, e questo è evidente con il straordinario successo del suo podcast “Non hanno un amico”. Con cifre impressionanti, tra cui 50 mila ascolti giornalieri e un milione di streaming mensili.
Bizzarri dimostra di poter brillare anche lontano dalla sua storica ala, Paolo Kessisoglu. Ma quando il suo podcast viene trasformato in uno spettacolo teatrale, emerge una stand up comedy che traccia le differenze tra generazioni, mettendo in evidenza come, a suo parere, la sua generazione abbia fallito in molti aspetti: “Una sconfitta. Ho l’impressione che la mia generazione abbia fallito come genitori e come figli. Le precedenti hanno fatto la rivoluzione, noi ci siamo sentiti in dovere di non rompere le palle, quindi non abbiamo combinato nulla. Quando ci siamo trovati a essere noi i genitori, abbiamo cercato di diventare amici dei figli, al contrario dei nostri padri e delle madri, che però avevano ragione. Cosa c’entra l’amicizia con la genitorialità? Alla fine abbiamo fatto solo danni, ed è anche colpa nostra se i giovani hanno difficoltà”.
Ma Luca non si limita solo ai palcoscenici. Si chiede del motivo per cui i politici abbiano ancora paura dei comici. Nota la sovrapposizione di ruoli tra comicità e politica e come alcuni politici, nel tentativo di apparire simpatici, perdano la loro autorevolezza. Esemplifica ciò citando il comportamento di figure come Matteo Renzi e Dario Nardella.
Sul tema della sinistra italiana, Bizzarri osserva una certa capacità di autocritica, ma vede anche un vuoto nell’ironia della destra. Sottolinea come Elly Schlein, con la sua mancanza di autoironia, non rappresenti una promessa per il futuro della sinistra.
Bizzarri ritiene che i social media rappresentino una fonte inesauribile di contenuti per la satira. Vede un mix di idee geniali e follie incontrollate su queste piattaforme, e prende piacere nel provocare i suoi follower. Si pronuncia contro l’ipocrisia del politically correct, notando che in America, la comicità scorretta sta diventando sempre più popolare.
Parlando di cultura, si esprime sulla controversa decisione di Zerocalcare di ritirarsi da Lucca Comics e sottolinea l’importanza di costruire ponti attraverso la cultura piuttosto che erigere muri. Rievoca anche il momento in cui gli fu tolta la direzione del Palazzo Ducale, criticando l’interferenza della politica nelle questioni culturali.
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