Perché Blanco ha spaccato tutto? Nulla di preparato (e non era la prima volta)I calci ai fiori e i fischi

di Andrea Laffranchi

Quella di Blanco al Festival 2023 non una reazione nuova: gli era capitato anche a Lucca, quest’estate, e sempre per un problema tecnico. Il sindaco di Sanremo: Ora chieda scusa

Il gesto punk ce l’ha dentro. Quell’attitudine a sfasciare le cose, a sfogare l’energia repressa, fa parte di Blanco.

Nella serata di debutto del Festival, il vincitore della scorsa edizione si scatenato contro la scenografia.

Ci sono stati dei problemi tecnici durante la sua esibizione come ospite: Blanco non sentiva il ritorno audio negli in-ear monitor (cuffie speciali che permettono a chi si esibisce di ascoltare bene voce e strumenti) ha fatto dei segnali a chi gestisce i controlli, ha smesso di cantare e poi andato in black out. L’arrore, ha ammesso la Rai, stata la consegna di un ricevitore sbagliato, Blanco quindi non era collegato alla regia audio.

Nella sua mente si spento tutto e si scatenata la parte irrazionale.

Blanco, vero nome Riccardo Fabbriconi, ha preso di mira le rose della scenografia, distruggendole a calci, smontando i pannelli di legno su cui erano montate come fosse un prato e scagliandoli a terra.

Il pubblico dell’Ariston ha iniziato a fischiare. Amadeus aveva provato a intervenire, offrendo a Blanco la possibilit di ricantare, ma dalla platea salito un coro di no e buuu.

Mi sono voluto divertire aveva detto Blanco andandosene. Nessuno riuscito a calmarlo e a fargli fare retromarcia. Blanco e il suo staff, coordinato dal manager Shablo, si erano chiusi nelle stanze dell’hotel Miramare.

Una nottata per sbollire, e questa una mattinata di riunioni e confronti per capire come reagire alla tempesta.

La telefonata con Amadeus

Nel silenzio filtra che l’umore del 20enne non sia dei migliori e che abbia capito di aver incanalato nella direzione sbagliata la rabbia del momento. Conferma Amadeus: Mi ha chiamato questa mattina e chiede scusa al Festival. Non voleva mancare di rispetto a nessuno, tantomeno alla citt. Ha sbagliato e lo sa lui per primo. Non lo voglio scusare, non mi ha chiesto di essere capito ma di essere perdonato.

Tra l’altro una reazione non nuova. Era capitato anche al Lucca Summer Festival quest’estate, sempre in conseguenza di un problema tecnico. Anche allora performance bloccata, concerto sospeso per qualche minuto e rabbia sfogata dietro le quinte con porte distrutte nei camerini.

Questa imperfezione la rende ancora pi magica. Grazie a tutti, aveva postato il giorno dopo.

Sui social si scatenata la caccia a Blanco

. C’ chi l’ha messa sul ridere con i meme. Anche Fiorello nel Dopofestival ci ha scherzato su prendendo a calci dei palloncini rossi: Non sento, non sento nulla. Spacco tutto.

C’ chi ha sospettato che tutta la scena fosse finta, che la distruzione del palco fosse programmata e provata. Nel tour dello scorso anno di Blanco tutte le sere c’era una scena simile: lui che immerso nella scenografia di una gigantesca cameretta brandiva una sedia come un’ascia e la spaccava.

Nessun complotto

Tesi gonfiata anche dal fatto che nel videoclip della canzone (L’isola delle rose) c’ una sequenza in cui il cantautore maltratta dei fiori. Non cos.

Amadeus ha smontato il complotto spiegando che Blanco doveva fare delle cose con le rose, tipo rotolarcisi sopra, ma non quello che abbiamo visto: non una gaga andata a male.

Molti gli insulti.
In crescendo: montato, arrogante, ubriaco, drogato.

E la scena di Gianni Morandi che, scopa in mano, ramazza i petali in diretta diventa un paragone insostenibile: l’umilt di un gigante della canzone, il gesto senza senso di un esordiente bruciato dal successo improvviso.

I pi gentili fanno notare l’inesperienza: avrebbe potuto cantare anche senza il ritorno in cuffia o fermare la band e rifare daccapo.

Non la prima volta che un gesto punk irrompe a Sanremo: nel 2001 fu Brian Molko dei Placebo, infastidito dalla reazione fredda della platea, a sfasciare una chitarra contro gli amplificatori e salutare il pubblico con il dito medio.

Il sindaco di Sanremo: Chieda scusa

Tra le reazioni negative anche quella del sindaco di Sanremo, Alberto Biancheri. Per la citt l’industria dei fiori un pilastro fondamentale dell’economia locale e il gesto stato preso come uno sgarbo. I fiori richiedono anni di lavoro e ricerca, come per scrivere una canzone. Non voglio mettere il dito nella piaga. Siamo stati tutti giovani e tutti abbiamo fatto stupidaggini. Ma se uno fa una cazzata basta chiedere scusa e tutto va a posto.

8 febbraio 2023 (modifica il 8 febbraio 2023 | 13:34)

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