Bollette quintuplicate. Artale: «A rischio chiusura il centro don Puglisi»

di Salvo Fallica

Il caro energia sta mandando in crisi anche le realtà del Terzo settore. L’allarme dal direttore del centro che a Palermo assiste 600 famiglie, minori, anziani, donne e detenuti con la messa alla prova

«Rispetto al silenzio del Terzo Settore sull’emergenza rappresentata dal caro energia voglio far conoscere all’opinione pubblica la situazione molto problematica che stiamo vivendo. Giustamente molti imprenditori e commercianti lamentano i costi esorbitanti delle bollette, ma questo problema incide fortemente anche nel nostro settore. E il Centro di Accoglienza Padre Nostro fondato dal beato Don Pino Puglisi rischia di chiudere». Così Maurizio Artale, presidente del Centro, spiega la difficile situazione che vi è anche nel Terzo Settore in questa congiuntura storica. Non solo molte imprese sono in difficoltà per il caro energia ma anche centri culturali e sociali. Artale lancia l’allarme: «Se entro la fine di settembre il governo non troverà una soluzione al caro energia, anche per gli enti del Terzo settore, ci troveremo costretti a chiudere le sedi e a licenziare i tredici dipendenti, con l’aggravante che il Centro non potrà più offrire i suoi servizi alle fasce sociali deboli. Il Centro d’Accoglienza Padre Nostro assiste circa 600 famiglie per i loro bisogni primari oltre ad offrire tanti altri servizi. Le persone che ad oggi trovano qualche forma di ristoro, seppur parziale, domani non saranno più assistite. D’altronde non è certo una novità che le grandi e piccole crisi economiche colpiscono sempre i più deboli e fragili».

La questione è molto delicata, se entrano in crisi anche le strutture che aiutano i più deboli l’assetto sociale subisce un nuovo duro colpo. Ecco perché va evitato questo indebolimento, ed è questo il motivo per cui il presidente Artale ha deciso di rendere pubblica questa situazione. Si dice «colpito dal silenzio sul Terzo settore» in questo periodo. Ed elenca anche gli aumenti «esponenziali» delle bollette che stanno creando molte difficoltà al Centro. «Per per il solo mese di luglio, per i soli consumi elettrici, i costi ammontano a 6.823,24, a fronte dei 3.640,86 del mese precedente. Nel luglio 2021 l’importo era di 1.706,41, c’è stato un rincaro molto ampio. A questi costi vanno aggiunte le bollette del gas e dell’acqua delle varie sedi di servizio». La questione è delicata non solo per il rischio della perdita di posti di lavoro ma anche per le centinaia di famiglie che ricevono servizi dal Centro di Accoglienza Padre Nostro. Ed ha anche un alto valore simbolico etico e sociale.

Il Centro fondato nel quartiere palermitano di Brancaccio da don Pino Puglisi, il sacerdote ucciso dalla mafia il 15 settembre del 1993, rischia di chiuder,e perché non è in grado di sostenere l’esponenziale aumento delle bollette. E questo avrebbe notevoli e drammatiche ricadute sul piano sociale per il territorio. Spiega il presidente Artale: «Il Centro di Accoglienza Padre Nostro ha 20 sedi, noi forniamo servizi ai bambini, alle famiglie, agli anziani, ai detenuti che scontano la pena con i servizi sociali. Così come è nello spirito della Costituzione lavoriamo per il reintegro nella società dei detenuti anche costruendo opportunità di lavoro. Vi sono i bambini negli asili nido, ci occupiamo del recupero dei minori , con la “messa alla prova”. Aiutiamo le donne nel Centro anti-violenza, vi è la Casa Famiglia. Siamo presenti in tanti ambiti. In alcune strade dei quartieri periferici di Palermo le uniche insegne della luce accese di sera sono le nostre».

31 agosto 2022 (modifica il 31 agosto 2022 | 15:03)

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