Boris Becker: «In prigione ero solo un numero, clima violento. Ho imparato una lezione»

di Redazione Sport

L’ex tennista in cambio di 500mila euro racconta la sua esperienza dietro le sbarre all’emittente tedesca Sat1: Il cibo era pessimo. Ho imparato una dura lezione, molto dolorosa. Ho riscoperto l’umano che in me

In prigione non sei nessuno, solo un numero di matricola. Io ero A2923EV. A nessuno frega niente di chi sei. In cambio di 500 mila euro, Boris Becker racconta la sua esperienza dietro le sbarre all’emittente tedesca Sat1. Ho imparato una dura lezione, molto dolorosa, molto costosa, ha detto il tre volte campione di Wimbledon, estradato (su un aereo privato) in Germania dopo aver scontato i primi otto mesi di una condanna a 2 anni e mezzo in Gran Bretagna per bancarotta fraudolenta.

Becker tornato a Leimen , il paesino dove nato, l dove vive ancora mamma Elvira, 87 anni. L’ex tennista racconta: Ero solo un numero. Non mi chiamavo Boris, ero un numero. E a nessuno frega nulla di chi sei. Credo di aver riscoperto l’umano in me, la persona che ero una volta. Il cibo, ha spiegato l’ex numero uno del mondo, era pessimo e fornito in porzioni insufficienti a togliergli la fame. Non c’erano altre attivit integrative e il clima era di generale violenza: Ho imparato una dura lezione, molto costosa e molto dolorosa. Ma l’intera faccenda mi ha insegnato qualcosa di molto importante e utile. E alcune cose accadono per una buona ragione.

Becker ha raccontato il momento in cui ha lasciato il carcere di Huntercombe , nell’Oxfordshire: Dalle sei di quella mattina mi sono seduto sul bordo del letto e ho sperato che la porta della cella si aprisse. Sono venuti a prendermi alle 7.30, hanno aperto la porta e mi hanno chiesto: “Sei pronto?” Ho detto: “Andiamo!”. Avevo gi preparato tutto in anticipo. Sul campione caduto seguir docu-film.

20 dicembre 2022 (modifica il 21 dicembre 2022 | 00:45)

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, 2022-12-20 22:46:00, L’ex tennista in cambio di 500mila euro racconta la sua esperienza dietro le sbarre all’emittente tedesca Sat1: «Il cibo era pessimo. Ho imparato una dura lezione, molto dolorosa. Ho riscoperto l’umano che è in me», Redazione Sport

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