Boris Bondarev, asilo politico in Svizzera per il diplomatico nemico di Putin

di Claudio Del Frate

Il rappresentante di Mosca presso la sede Onu di Ginevra aveva detto a maggio Mi vergogno del mio Paese. Le autorit elvetiche lo sorvegliano per il timore di vendette del Cremlino

Boris Bondarev il diplomatico russo che diede le dimissioni a maggio a causa dell’invasione in Ucraina, ha ottenuto asilo politico in Svizzera. L’ex rappresentante di Mosca presso la sede Onu di Ginevra ed esperto in armamenti continua a vivere nella citt elvetica a racconta in una intervista al sito Moscow Times che sta cercando lavoro. Nel frattempo litigo su twitter e sto con i miei gatti racconta .

Boris Bondarev, 41 anni, era stato tra i primissimi a manifestare il suo dissenso al Paese di origine dopo lo scoppio della guerra. Mi vergogno di Putin aveva dichiarato il 22 maggio scoro rendendo esplicita la sua contrariet all’aggressione dell’Ucraina. Sembr l’inizio di un progressivo sgretolarsi del consenso della classe dirigente verso lo zar (pochi giorni prima aveva sbattuto la porta l’ex vicepremier Anatolij Chubais) e invece da l in avanti furono pochissimi i grand commis russi a rivoltarsi al cremlino.

Il diplomatico dissidente aveva alle spalle anni di esperienza in teatri impegnativi come Mongolia e Cambogia e da anni era stato destinato a Ginevra per occuparsi di dossier come i trattati sul disarmo. Nella citt di Calvino lo aveva sorpreso lo scoppio della guerra il febbraio scorso.

Non sto lavorando, ho molto tempo libero dunque sto molto sui social racconta Bondarev al Moscow Times. Su Twitter ha lasciato commenti sarcastici sotto il profilo dell’ex presidente Dimitrij Medvedev, assurto al ruolo di falco del regime putiniano e dialoga con altri ex colleghi di sedi diplomatiche sparse per il mondo. Non ha voluto rivelare dove vive con precisione: la Svizzera ha disposto per lui un regime di sorveglianza speciale, temendo una vendetta da parte di sicari inviati da Mosca.

Ero da tempo insoddisfatto del modo in cui funzionava il governo russo, della corruzione, della repressione della mancanza di trasparenza. La guerra stata l’impulso per prendere la decisione definitiva ha raccontato ancora al Moscow Times. Un dettaglio intimo: Bondarev racconta di aver deciso di uscire allo scoperto solo dopo che sua moglie era riuscita a tornare a Ginevra da Mosca portandosi appresso il gatto di famiglia.

6 gennaio 2023 (modifica il 6 gennaio 2023 | 16:35)

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