Brignone vince il superG a St. Anton, Goggia caduta. Casse terzo in discesa a Wengen

di Flavio Vanetti

Federica Brignone domina la gara austriaca di Coppa del Mondo davanti alle svizzere Haelen e Gut-Behrami. Ottava Marta Bassino. Sofia Goggia cade

Il trionfo di Federica Brignone , la caduta e lo spavento (per fortuna a lieto fine) di Sofia Goggia. Il primo superG di St. Anton, disputato con partenza abbassata dopo un miracolo degli organizzatori per preparare una pista di nuovo rovinata da una nevicata notturna, si tinge di azzurro, nel bene e nel male. Prima di tutto le belle notizie. Brignone torna finalmente alla vittoria e centra il primo successo di una stagione cominciata con il freno a mano tirato, ma andata poi in crescendo e caratterizzata da bellissime prospettive adesso che manca un mese scarso al Mondiale in Francia.

Dopo il ritorno sul podio, la scorsa settimana nel secondo gigante di Kranjska Gora, ecco che il suo nome si affianca a quello di Sofia Goggia, Marta Bassino ed Elena Curtoni, le altre italiane che si sono imposte nell’annata 2022-2023. Non vinceva dalle finali dello scorso marzo a Meribel, mentre l’ultimo centro in superG risale allo scorso gennaio a Garmisch-Partenkirchen. Per Federica, che ha preceduto le svizzere Haehlen e Gut-Behrami, la vittoria numero 21 della carriera — spaiata dalla Goggia, tornata la nostra sciatrice pi vincente nella Coppa del Mondo — ed il cinquantunesimo podio.

Ho disputato una gran gara. Ero convinta, dopo l’Icefall, di aver perso velocit. Catastrofe, mi sono detta. Invece non era cos e a quel punto ho deciso di osare, anche se al traguardo non ero certa che quel tempo potesse bastare. Ora mi sento in fiducia e sulla neve riesco a fare ci che voglio. Federica, in un superG tracciato dal tecnico della Nazionale Giovanni Feltrin, diventato sprint per i cento metri e i circa 15’’ in meno, riuscita a trovare la quadratura tra attacco e precisione. Costante in tutti i tratti, incisiva sul salto dell’Icefall (dove ha corretto in tempo la traiettoria per passare una porta senza perdere velocit), Federica ha fatto la differenza nelle curve: a differenza di due anni fa non ha rallentato e ha imposto la sua superiorit nel curvare.

Invece lo spavento — enorme vista la dinamica di un volo che ha subito riportato alla memoria l’incidente di Cortina del gennaio 2022, quello che diede il l al famoso recupero in appena 23 giorni per partecipare ai Giochi di Pechino — ci riporta di nuovo a Sofia Goggia. Andava come un razzo (44 centesimi di vantaggio al secondo intertempo), era sopravvissuta a un rischio sull’Icefall e aveva ripreso il suo ritmo. Ma in una curva verso destra s’ ritrovata lunga di linea e non ha controllato lo sci esterno (quello di sinistra, nella situazione). La neve fresca le ha fatto perdere il controllo, gli sci si sono divaricati e la caduta stata inevitabile. Il ruzzolone stato impressionante, ma per fortuna stavolta le andata bene. E nella gestione del tonfo Sofia pure riuscita a non far prendere botte pericolose alla mano sinistra , operata lo scorso dicembre tra le due discese di St.Moritz. Con Sofia non si mai tranquilli, ma stavolta tutto bene quel che finisce bene.

In una chiave diversa — in questo caso, per fortuna, non ci sono di mezzo incidenti — pu dirlo anche Elena Curtoni, che in una gara al di sotto delle attese (Avevo un feeling strano e ho sbagliato tanto) ha comunque racimolato dei punti con il tredicesimo posto e grazie a questo risultato mantiene il primato nella specialit. Per adesso una leadership ex aequo perch la norvegese Mowinckel, sesta, l’ha raggiunta. L’Italia ancora una volta ha espresso la sua compattezza in una specialit che le amica: ottava Marta Bassino, quindi dopo la Curtoni ecco il trio Pirovano-Melesi-Pichler (dal sedicesimo al diciottesimo posto), le altre andate a punti tra le migliori trenta. A St. Anton si torner in pista domenica 15 per il secondo superG: un’altra occasione per le azzurre.

Mattia Casse terzo in discesa a Wengen

A 33 anni in arrivo (li compir il 19 febbraio) Mattia Casse, soprannominato Matty il trattore perch fisicamente il pi forte e resistente degli italiani, sembra aver finalmente trovato la continuit ad un certo livello. Un passo-gara, tra l’altro, che pu valere il podio. Cos dopo il primo di una carriera nella quale non mancano i rimpianti per i tanti infortuni che il ragazzo originario di Oulx (dunque quasi compaesano di Piero Gros che di Sauze d’Oulx) ha dovuto sopportare, ecco un altro exploit da Top 3: terzo a Wengen in una delle discese di culto della Coppa del Mondo di sci.

Dopo il successo di venerd 13 gennaio in superG, Aleksander Aamodt Kilde, il fidanzato norvegese di Mikaela Shiffrin, si ripete nella libera (accorciata, con start abbassato a quello della combinata, a causa del forte vento nella zona della partenza tradizionale) davanti a Marco Odermatt, il leader della Coppa che in due giorni incassa altrettante sconfitte davanti al pubblico di casa. Ma dopo i due dominatori della velocit — e nel caso di Odermatt possiamo pure aggiungere delle prove di gigante — ecco spuntare Mattia. Numero 3 al via — finalmente un pettorale basso come lui voleva, perch anche questo secondo me fa la differenza a Wengen — e gi a capofitto su un tracciato che nonostante la riduzione forzata dettata dal meteo rimane lunghissimo (in condizioni normali anzi il pi lungo in assoluto): Mi sono arreso solo a due mostri sacri, a due bei “trattori”: davvero un bel podio per me.

Gara solida, di qualit, e terzo posto strameritato, lasciando alle spalle un bel po’ di potenziali favoriti, a cominciare dalla testa coronata di Vincent Kriechmayr, l’austriaco bicampione del mondo (a Cortina nel 2021 fu oro sia in discesa sia in superG). Dominik Paris, il nostro storico numero 1, anche stavolta non da piani altissimi: dopo la quinta piazza in superG (risultato incoraggiante) in libera non va oltre l’ottavo posto. Domme aveva cominciato a digerire la per lui ostica Wengen: un secondo e un terzo posto nelle ultime due apparizioni erano l a provarlo. Ma stavolta ha pagato caro uno svarione nella parte iniziale e poi una seconda indecisione a tre quarti di gara.

Quindi al momento Mattia Casse, figlio di Alessandro, gi re del chilometro lanciato purtroppo mancato di recente, il jet numero uno d’Italia. Tra le sue caratteristiche c’ la minuziosa preparazione di ogni gara: Studio i passaggi un’infinit di volte, rivedo i filmati degli allenamenti, delle prove e delle gare per non lasciare nulla al caso. Dalle sue valutazioni nata anche, in una curva alla fine della famosa stradina di Wengen, la scelta di fare una mossa da rallista (frenata e subito controsterzo) per rallentare e prendere la direzione corretta senza per perdere troppa velocit. stato il podio della Val Gardena, il mio primo in carriera, a lanciarmi? Diciamo che mi ha sbloccato. Ma pi di quel risultato la consapevolezza che ho acquisito a darmi l’abbrivio: sento di avere il giusto feeling e ho trovato continuit nella sciata. Il cambio di materiali (dalla scorsa primavera passato a Rossignol e ha cambiato tutta l’attrezzatura) gli ha giovato parecchio e da pochi giorni ha anche lo sponsor personale, Telepass: l’intenzione di far pagare il pedaggio a tutti i rivali.

14 gennaio 2023 (modifica il 14 gennaio 2023 | 14:57)

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