Brunella è dispersa nell’alluvione delle Marche, tanti aiutano suo figlio: «Lei è stata generosa con tutti»

di Fabrizio Caccia, inviato a Barbara (Ancona)

La 56enne è stata travolta dall’onda di fango alta 5 metri mentre era in auto con la figlia Noemi, che è rimasta uccisa. Il figlio Simone: era forte, lottava contro il mondo

BARBARA (ANCONA) – Se Brunella Chiù, 56 anni, sapesse quanta gente è corsa ad aiutare il figlio Simone, ora che è rimasto solo al mondo, forse penserebbe che allora i tanti sacrifici fatti nella vita non sono stati vani. Le persone le volevano bene. Qui a Contrada Coste, a liberare con le pale la sua casa dal fango, sono venuti oltre agli amici di Simone anche i parenti dei vecchietti che lei ha accudito per anni e poi le tante famiglie che supportava nei lavori domestici. Il Molino Paolo Mariani ha lanciato una raccolta fondi sui social per dare una mano al ragazzo, loro dipendente. Si chiama gratitudine e acquista un senso profondo adesso che Brunella è dispersa.

Racconta Simone: «Lei era forte, lottava contro il mondo. Stanotte però l’ho sognata, non ricordo quello che mi ha detto. Ricordo benissimo invece quello che mi disse lunedì scorso: «Sai, figlio mio, vorrei vivere a lungo per starti vicino…».

Perché poi è vero che qui tutti dicono che Simone, 23 anni, ha un carattere forte come la madre, ma a lui ora ripensando a quelle parole viene da piangere. «Mamma si è sempre sacrificata per noi figli. Fino all’ultimo. Perché, secondo voi, questo non è un sacrificio?», ci chiede. Il ragazzo allude a ciò che è successo giovedì sera: un’onda di fango alta 5 metri che ha portato via sua madre e sua sorella Noemi, imprigionate nella Bmw bianca di mamma mentre tentavano di sottrarsi alla tempesta. Un testimone ha visto la macchina pattinare sul Nevola in balia della corrente per una decina di metri, prima di inabissarsi. Il corpo di Noemi, 17 anni, è stata ritrovato l’altro giorno a 6 chilometri di distanza, a 160 metri dall’argine. Di Brunella e della sua auto ancora non si sa niente.

Lei era figlia unica di due contadini, Nello e Rosa, morti da tempo. Lavorava pure quando era libera: faceva la pasta a mano, curava l’orto, il vigneto. Dorotea Benane, un’operaia ivoriana, era amica della signora Chiù: «Io l’ho sempre spinta a rifarsi una vita dopo la fine del matrimonio. Le dicevo: “Dai Brunella, andiamo in discoteca”. Lei rideva, ma alla fine diceva no».

L’ex marito si chiama Gianguido Bartolucci, detto Giangi. Fa lo chef a Fano. Lasciò moglie e figli ancora piccoli per un’altra donna. Nella vita succede, ma per Brunella è stata una ferita che non si è più rimarginata. Lo stesso per Simone: «Mio padre non esiste, per me non è più niente», taglia corto. Ma non sa che Gianguido l’altra sera ha chiamato i carabinieri di Ostra Vetere chiedendo di poter vedere Noemi in obitorio, giù ad Ancona. Chissà che questa tragedia non li faccia riavvicinare, padre e figlio. Chissà che non sia questo «l’ultimo sacrificio della mamma» di cui parlava Simone.

19 settembre 2022 (modifica il 19 settembre 2022 | 07:12)

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, 2022-09-19 05:27:00, La 56enne è stata travolta dall’onda di fango alta 5 metri mentre era in auto con la figlia Noemi, che è rimasta uccisa. Il figlio Simone: era forte, lottava contro il mondo, Fabrizio Caccia, inviato a Barbara (Ancona)

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