Caos seggi a Palermo, scrutinatori e votanti in fila per ore. «Tutti al mare o allo stadio, nessuno vuole fare il presidente»

di Felice CavallaroIl Comune ha lanciato l’invito a un arruolamento d’emergenza: «Una notte passata al telefono, chiamiamo e ci dicono di no. O volano insulti». Il Viminale: trovati i sostituti PALERMO — C’è chi avrebbe voluto votare prima di andare al mare e chi ha già deciso da tempo di non votare dopo il tramonto perché a quell’ora si va allo stadio o ci si piazza davanti alla Tv, sperando nel sogno di una Palermo in serie B. Diventa invece un incubo l’altro sogno, quello di dare una svolta alla città chiamata ad eleggere il nuovo sindaco dopo i decenni targati Leoluca Orlando. Non solo per i veleni della campagna elettorale e per le polemiche legate al rischio di un inquinamento mafioso, ma anche perché tre ore dopo la virtuale apertura delle urne mancavano ancora 50 presidenti di seggio in diversi quartieri. Un caos totale. Con scrutinatori e votanti in fila per ore. Notte passata dai dipendenti del Servizio elettorale del Comune e da diversi funzionari della prefettura a cercare di tappare le defezioni. Si tratta di abbandoni forse legati proprio alla partita che il Palermo disputa alle 9 di sera contro il Padova. Ovviamente è solo un sospetto. Perché abbondano i certificati medici. Troppo tardi per le verifiche. Occorre intervenire. E allora ecco sui siti l’invito ad un arruolamento di emergenza con la possibilità di essere incoronati presidente a richiesta. Inviando una mail a ufficiocoordinamentoelettorale@comune.palermo.it. Sconfortato il segretario generale del Comune Antonio Le Donne: «Una notte passata al telefono. Ma nessuno vuol fare il presidente di seggio. Chiamiamo e ci dicono di no. O volano insulti». Intorno alle 11 la crisi si riduceva a meno di trenta casi. Restano le polemiche esplose a Borgo Nuovo con quattro sezioni chiuse, a Sferracavallo, alla Zisa, a Borgo Molara, in tanti altri quartieri. In una città segnata da rifiuti, bare senza sepoltura e trincee di opere eterne, i disagi di una «domenica bestiale» come quella elettorale confermano come gli ingranaggi della macchina comunale siano arrugginiti. Gli oppositori dell’uscente Orlando gridano allo scandalo. E il leader candidato dal centrodestra, Roberto Lagalla, invoca «un intervento deciso e immediato da parte del governo nazionale, affinché garantisca l’effettiva regolarità delle elezioni amministrative di Palermo». Gli fanno eco anche altri candidati, come Fabrizio Ferrandelli. O come Ciro Lomonte, candidato per i «Siciliani liberi»: «Un collasso che non ha pari dalla caduta del fascismo ad oggi…». E si fa vivo pure uno dei protagonisti di questa campagna elettorale, Totò Cuffaro, che pur con la sua «interdizione dai pubblici uffici», da «commissario» della sua «Nuova DC», si rivolge direttamente al prefetto: «Gli chiediamo che i seggi rimangano aperti anche nella giornata di lunedì mattina per consentire a quante più persone di espletare il proprio voto e garantire così il rispetto di tale dovere e di tale diritto». Stessa posizione di Nino Minardo, il segretario della Lega in Sicilia, con Matteo Salvini sospettoso e convinto del vantaggio della sua area: «Non vorrei che qualcuno le stia provando tutte pur di non perdere». Ipotesi improbabile, lo slittamento a lunedì mattina. Al contrario della quasi certezza che tanti in serata, dopo il caos della mattina, preferiranno pensare alla partita della squadra rosanero, un tempo lontano in serie A. E Orlando l’uscente? Detta una nota della sua amministrazione contro defezioni e abbandoni, contro «questo irresponsabile comportamento», annunciando l’invio di tutti gli atti alla Procura della Repubblica. Una denuncia dei presidenti di seggio «disertori». Altra materia per magistrati che già indagano da mesi su elezioni segnate negli ultimi giorni dagli arresti di due candidati pronti a mettersi a disposizione dei clan mafiosi. Poi, a metà mattina, il Viminale ha fatto sapere che «a Palermo sono stati nominati e si stanno insediando gli ultimi 13 presidenti di sezione che erano mancati a causa di improvvise rinunce. Presto le operazioni di voto saranno regolari in tutte le 600 sezioni cittadine». 12 giugno 2022 (modifica il 12 giugno 2022 | 12:48) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-06-12 16:13:00, Il Comune ha lanciato l’invito a un arruolamento d’emergenza: «Una notte passata al telefono, chiamiamo e ci dicono di no. O volano insulti». Il Viminale: trovati i sostituti, Felice Cavallaro

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