Capuano: «L’ambasciatore russo capì che Salvini voleva spendersi. E lo invitò a fare altri passi»

di Cesare ZapperiIl consigliere del capo della Lega sui rapporti con Mosca: «La svolta? Il 19 maggio dopo il discorso di Matteo in Senato. Truffe ai diplomatici? Io apprezzato in mezzo mondo» «La svolta avviene il 19 maggio: l’intervento di Matteo Salvini in Senato è apprezzato dai russi che capiscono che c’è la volontà di fare sul serio per fermare la guerra». Antonio Capuano (chi è) , lei che ha assistito come consulente il segretario leghista, ci spieghi cosa è successo dopo. «I russi hanno capito che Salvini voleva spendersi davvero. E lo hanno invitato a fare altri passi». Chi era l’interlocutore? «L’ambasciatore. Il segretario della Lega ha spiegato il suo progetto in quattro punti, dall’altra parte è arrivata un’apertura di credito». Di che genere? «La conditio sine qua non era il cessate il fuoco. La risposta è stata: siamo disponibili a parlarne, la strada è percorribile. Il confronto si doveva spostare a Mosca, ma il risultato era a portata di mano. Per la prima volta una tregua era possibile». E allora avete deciso di accelerare. «Sì, il piano che era già stato messo a punto, è stato affinato. Poi ci si è dedicati al tentativo di coinvolgere un garante morale». Allude al Papa? «Sì, papa Francesco ha detto più volte di voler recarsi a Kiev. Non a caso c’è stata un’udienza in Vaticano (con il cardinale Parolin, ndr) ». Oltretevere si sono sentiti strumentalizzati. «Quando viene rotto il riserbo è chiaro che ci si risente. Il Vaticano non ha dato benedizioni. Ha ascoltato e ribadito la disponibilità a fare la propria parte. La contrapposizione non esiste». Ma il progetto sta ancora in piedi o è affossato? «Chiediamoci perché tutte queste reazioni negative. Perché Salvini è l’unico politico europeo che non ha il diritto di andare a Mosca?». Lo dica lei. «Non lo so, capisco solo che c’è chi non vuole la pace, che solleva obiezioni formali, che tira in ballo la mia modesta figura come se fosse uno scandalo, perdendo di vista l’obbiettivo vero: la pace». Non crede che fosse un’iniziativa velleitaria? «Per nulla. Il nostro piano ha tutte le caratteristiche per raggiungere l’obbiettivo». Il suo ruolo alimenta polemiche. I suoi rapporti con le ambasciate estere sono chiacchierati. «Vorrei che mi spiegassero cosa ho fatto di male. Si parla di truffe: a chi? per cosa? Addirittura si va a pescare un ex politico (Nicola Cosentino, ndr) condannato a dieci anni per gettarmi addosso fango. La verità è che io sono apprezzato dalle ambasciate di mezzo mondo e questo a qualcuno dà fastidio». C’era anche lei all’incontro con l’ambasciatore russo dell’1 marzo? «No, non ne sapevo nulla. Ma non è un segreto che Salvini abbia incontrato l’ambasciatore. Non vedo dove stia il problema. Un politico non può avere rapporti con le autorità diplomatiche?». Il Copasir vuole chiarezza. «Io sono pronto a spiegare, non c’è nulla di segreto». Ma siete stati voi a tenere tutto nascosto. «Al momento opportuno avremmo informato sia il premier che il partito. Salvini non avrebbe scavalcato nessuno. Certe operazioni non si possono mettere in piazza». 1 giugno 2022 (modifica il 1 giugno 2022 | 10:59) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-06-01 08:59:00, Il consigliere del capo della Lega sui rapporti con Mosca: «La svolta? Il 19 maggio dopo il discorso di Matteo in Senato. Truffe ai diplomatici? Io apprezzato in mezzo mondo», Cesare Zapperi

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