La carica delle 100 Fondazioni, un dialogo sul futuro in nome del cambiamento

di Elisa Furnari*

il 26 e 27 settembre in programma «Philanthropy Experience»: l’appuntamento vuole essere l’occasione per allargare le visioni e offrire competenze e sollecitazioni su temi irrinunciabili

Sono oltre 8mila dall’ultima rilevazione disponibile, seppur un po’ datata, e vengono spesso percepite come le “regine” del Terzo settore perché nella gran parte dei casi capaci di raccogliere fondi – anche ingenti – e utilizzarli per affrontare tematiche di interesse generale. Le fondazioni italiane sono poliedriche (di famiglia, d’impresa, di comunità, di partecipazione), multitematiche (dalla ricerca scientifica, alla valorizzazione del patrimonio culturale fino al contrasto alle povertà e all’inclusione dei più fragili) ma anche multidimensionali perché, affianco alle grandi, esiste una costellazione di piccole realtà che velocemente occupano campo nel panorama degli Ets.

A parte i numeri, il dato più interessante è che ciò che rende le fondazioni contemporanee è il complessivo cambio di approccio sempre più in ottica di partenariato piuttosto che di sola erogazione, sempre più verso la capacitazione che il solo finanziamento. E quindi dalle fondazioni bisogna forse aspettarsi che si mettano in discussione, che oltre ad essere territorio di sperimentazione siano tessitori delle relazioni tra i sistemi di welfare per far da ponte tra quello marcatamente pubblico e quello più comunitario. Ma, soprattutto, che si direzionino al cambiamento, che dialoghino e collaborino tra loro e con l’esterno per temi, valori e obiettivi e non per forme giuridiche.

Philanthropy Experience, appuntamento promosso da 6 fondazioni italiane (Fondazione Allianz Umana Mente, Fondazione Ébbene, Fondazione Italia per il Dono, Fondazione Mazzola, Fondazione Milan, Fondazione Time2) che andrà in scena a Catania il 26 e 27 settembre è un’occasione affinché le fondazioni si mettano in discussione, per allargare le visioni e per offrire competenze e sollecitazioni su temi che pensiamo irrinunciabili. Dai più tradizionali come «welfare e sviluppo sostenibile» e «sport inclusivo» a quelli più avanzati come la valutazione d’impatto (ortodossa!) e l’intermediazione filantropica. La sfida vera è farlo mettendo insieme fondazioni di diversa natura, offrendo spazi di confronto, costruendo focus di formazione e scambio. Il tratto comune è la modalità di fare network nel dialogo di un territorio.

Da questi due giorni ci aspettiamo l’inizio di un cammino che metta insieme una visione sempre più aperta della filantropia, sempre più dialogante con comunità e Istituzioni e sempre più connessa con la responsabilità di essere quel capitale di rischio che – non solo in emergenza – può aiutarci a far progredire il Paese. Un grazie alle fondazioni che hanno accolto l’invito e che voleranno a Catania. Sono oltre 100, numero limitato per questioni logistiche ma si tratta certamente di un campione tratto tra quelle più inclini a evolvere e a generare cambiamento. Saremo felici di incontrarne molte altre nel percorso che ci porterà alla seconda edizione e, soprattutto, di invitarle a un lavoro ancora una volta collettivo e ancora un volta di servizio. Qui il programma definitivo: se le aspettative non saranno soddisfatte, avremo presto occasione di invitarvi verso nuove direzioni.
 * Presidente Fondazione Èbbene

20 settembre 2022 (modifica il 20 settembre 2022 | 16:51)

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, 2022-09-21 05:23:00, il 26 e 27 settembre in programma «Philanthropy Experience»: l’appuntamento vuole essere l’occasione per allargare le visioni e offrire competenze e sollecitazioni su temi irrinunciabili , Elisa Furnari*

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