Caro-affitti, domani tavolo tecnico per censire gli immobili, Bernini: Il contributo dei privati è imprescindibile

di Valentina Santarpia

Il question time alla Camera della ministra dell’Universit e le contestazioni dell’opposizione: fondi non strutturali e troppo spazio ai privati. Bernini: Lo Stato da solo non riuscirebbe a soddisfare la domanda

Ho convocato per domani un tavolo tecnico con le regioni, Crui, il coordinamento degli studenti (Cnsu), Andisu e gli enti del diritto allo studio. Avvieremo un coordinamento per fare un censimento degli immobili, una valutazione di tutte le agevolazioni e il coinvolgimento del pubblico e del privato. Al netto delle polemiche che, capisco ma non condivido, noi lavoriamo per dare una risposta il pi rapida possibile agli studenti. Lo ha annunciato la ministra dell’Universit, Anna Maria Bernini, a margine del question time alla Camera.

La riforma

Il tema del caro affitti, ha spiegato la ministra alle sollecitazioni delle opposizioni, sar il nostro pane quotidiano fino al 2026 e su questo voglio che sia tutto chiaro e sono stata e sar sempre a disposizione per fare chiarezza in Parlamento e fuori. Questo governo sa che garantire il diritto allo studio non una parola ma un percorso, significa mettere in campo non una ma pi azioni contemporaneamente. E lo stiamo facendo `anche, ma non solo con il supporto dei fondi del Pnrr. Un Piano che ha l’ambizioso obiettivo di creare 60mila posti letto entro il 2026, a fronte dei circa 40.000 ad oggi disponibili. La riforma, ha aggiunto, partita e anche bene. Con un primo intervento, grazie ad uno stanziamento di 300 milioni di euro – del Pnrr -, sono stati creati 8.581 posti letto aggiuntivi, di cui 7.524 gi assegnati a studenti universitari. Il che significa un posto letto, un’anagrafe. Questo molto importante per il controllo della Commissione sui target. L’Udu, l’Unione degli studenti universitari, replica che solo 4500 posti letto nuovi sono andati agli studenti. In ogni caso ora per creare i circa 55 mila rimanenti vanno sbloccati i 660 milioni che servono per completare il piano, e che per un pasticcio burocratico sono stati dirottati su altri progetti.

La protesta

Nei giorni scorsi la protesta degli studenti contro il caro affitti, partendo dalla studentessa di Milano, esplosa con le tende piantate davanti agli atenei di decine di citt. A oggi solo alcuni presidi resistono: Verona, dove si aspetta in tenda l’inaugurazione dell’anno accademico con la ministra venerd, Parma, Milano, Trento, Padova, Torino, dove gli studenti si sono spostati sotto la Regione in piazza Castello. Smonteranno dopo l’incontro con la ministra? Antonio Cento, capogruppo UDU in CNSU, non si sbilancia: Valuteremo l’incontro sulla base delle risposte che ci fornir la ministra, finch non vedremo qualcosa di concreto non fermeremo la mobilitazione. Sicuramente le sottoporremo tutte le richieste contenute nel nostro manifesto, partendo dall’investimento sulle residenze universitarie pubbliche e sull’incremento del fondo per studenti fuorisede. Ma chiederemo anche un chiarimento: perch parte dei fondi PNRR che erano destinati alla realizzazione di nuovi posti letto sono finiti a studentati privati gi funzionanti, o comunque che si stavano realizzando da tempo?.

I rischi

Due sono le principali contestazioni delle associazioni degli studenti e delle opposizioni di centro sinistra al piano presentato gi nei giorni scorsi dalla ministra per arginare la rivolta degli studenti: il timore che gli interventi possano essere non strutturali, e la paura che i fondi vadano per la maggior parte a vantaggio dei soggetti privati, contraddicendo lo spirito del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che mira a interventi strutturali e pubblici. Questo il messaggio che deve arrivare forte e chiaro al governo: il diritto allo studio non pu sottostare a logiche di mercato. Sulla dignit dei nostri studenti non sono ammessi passi indietro, come ha sottolineato il deputato Antonio Caso (M5S) in Aula. Bernini ha replicato che per consentire di soddisfare a pieno la domanda attuale, ossia 60mila posti letto per gli studenti universitari, nei tempi di realizzazione imposti dal Pnrr, ovvero entro il 2026, la strada del partenariato pubblico-privato imprescindibile.

Perch lo Stato, da solo – ha detto il ministro -, non riuscirebbe a soddisfare la domanda. Ecco perch con il decreto legge aiuti ter e due decreti attuativi successivi si previsto l’ingresso anche degli operatori privati. L’Udu contesta: : il 73% delle risorse sono finite ai privati, con tariffe che arrivano anche a 900€ al mese per una camera. Ma Bernini insiste: Non abbiamo effettuato alcuna scelta tra operatori pubblici o privati sulla questione degli alloggi universitari. Il nostro obiettivo raggiungere quanto previsto in modo efficiente, nei tempi stabiliti, dando una risposta realistica ai tanti studenti e alle tante famiglie che aspettano non demagogia, ma un intervento serio, adeguato, rapido e risolutivo.

Il fondo per aiutare gli affitti

Sulla questione degli interventi strutturali il M5S – ricorda Caso – aveva finanziato il Fondo annuale per la copertura delle spese di locazione sostenute dagli studenti fuorisede, ma questo governo lo ha sforbiciato. Ma Bernini ha precisato che, pur essendo l’incremento del Fondo certamente un obiettivo su cui siamo in linea, non il solo strumento che possiamo utilizzare per uscire dal disagio abitativo studentesco e soprattutto per rispondere ai target del Pnrr: noi crediamo che la direzione opportuna sia quella di aumentare i posti letto a disposizione di tutti gli studenti, garantire sia ai meno abbienti che ai fuori sede specifiche tutele, anche rivedendo la struttura degli immobili. Solo agendo sull’aumento dei servizi abitativi, fisiologicamente anche i prezzi degli affitti diminuiranno. Bernini ha ricordato anche che gli stanziamenti e la riforma PNRR, che ampliano la possibilit di creazione di residenze universitarie si muovono in parallelo e non in sostituzione delle politiche ordinarie adottate da questo Ministero e da questo governo. Ad un mese dall’insediamento, in legge di Bilancio abbiamo stanziato 467 milioni per finanziare il V bando della Legge n. 338/2000 e creare nuovi alloggi. E che il fondo dei 15 milioni di euro un intervento rifinanziato con la legge di bilancio 2023 con 4 milioni di euro pi 6 milioni di euro annui a decorrere dal 2024.

17 maggio 2023 (modifica il 17 maggio 2023 | 18:35)

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, L’articolo originale è stato pubblicato da, https://www.corriere.it/scuola/universita/23_maggio_17/caro-affitti-domani-tavolo-tecnico-censire-immobili-bernini-il-contributo-privati-imprescindibile-19886c90-f4b4-11ed-b7d9-7d259dd28bda.shtml, , https://rss.app/feeds/0kOk1fn8PPcBHYnU.xml, Valentina Santarpia,

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