Caro energia: ceramiche, edilizia, acciaio, carta. Ecco le aziende che si fermano

imprese

di Rita Querzè16 marzo 2022

1/8

Acciaierie alle prese con i rincari di preridotto, rottame e nickel

A essere preoccupati sono un po’ tutti, dal capoazienda fino al neoassunto in tuta blu. «Si naviga a vista, le imprese decidono ogni giorno alle 13 che cosa faranno l’indomani — racconta Antonio Ghirardi, a capo della Fiom di Brescia — All’una infatti si conoscono i prezzi dell’energia del giorno dopo. E si sceglie se fermare la produzione o andare avanti». Il terremoto produttivo causato dalla guerra in Ucraina ha il suo epicentro fonderie e acciaierie. La siderurgia fa i conti da una parte con il caro-energia, dall’altra con la scarsità e l’aumento dei prezzi delle materie prime che arrivano da Russia e Ucraina. Dall’inizio della guerra: coke +54%, ghisa +16%, rottame +30%, nickel +93%, alluminio +20%. Tra le acciaierie che si stanno fermando a singhiozzo ci sono Alfa Acciai, Ori Martin , Acciaierie Venete, Tpp, Asonext. E poi Ferriera Valsabbia, Industrie riunite odolesi. E anche il gruppo Feralpi di Brescia. «Cambieranno gli equilibri geopolitici, nulla sarà più come prima — dice il presidente Giuseppe Pasini —. Dal 2014 abbiamo imposto sanzioni alla Russia senza risolvere nulla. Ora paghiamo il duro prezzo delle mancanze dell’Europa in politica estera». I prodotti che escono da fonderie e acciaierie sono indispensabili per il resto dell’industria. «Ho appena fatto una riunione con i miei manager, alcune forniture stanno rallentando — racconta Enrico Carraro, presidente del gruppo omonimo (sistemi di trasmissione, macchine agricole e movimento terra) oltre che presidente di Confindustria Veneto —. Le nostre imprese stanno cercando di rimpiazzare le forniture che prima arrivavano dall’Ucraina. Ma questo richiede tempo».
Leggi anche:
– Si interrompono le catene di distribuzione: quali sono i settori che si fermeranno prima e perché di Fabio Savelli

1/8

© Riproduzione Riservata

, 2022-03-16 16:48:00, Da una parte il caro bollette e l’aumento del prezzo del megawattora. Dall’altra la crescita delle quotazioni delle materie prime in arrivo di Russia e Ucraina. Ecco i settori dove si sta già producendo a singhiozzo e le aziende in cui si è già fermata la produzione, Rita Querzè

Powered by the Echo RSS Plugin by CodeRevolution.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Exit mobile version