«Caro ministro Valditara, l’educazione stradale va insegnata a scuola»

di Luca Valdiserri

E’ prevista la possibilit di fare lezioni ma solo a richiesta, serve invece che sia obbligatoria e continuativa. La lettera degli studenti di Cava de’ Tirreni

Digitare un messaggio sullo smartphone mentre si alla guida richiede in media 10 secondi. Farsi un selfie 14 secondi. A 50 km/h servono circa 200 metri per frenare. Due campi da calcio. In quei 200 metri, in quei due campi da calcio, pu succedere di tutto. Anche un omicidio stradale. Usare lo smartphone al volante come guidare bendati. una parte dell’intervista che ho rilasciato a Oggi, appena uscito in edicola, ed forse la pi importante perch i ragazzi usano lo smartphone, camminano per le nostre strade, vanno in bicicletta e in moto, oppure hanno la patente e guidano un’automobile. Ma pochi di loro conoscono i dati che ho appena citato anche perch, come spiega lo scrittore Paolo Giordano, l’uomo razionale ma non quando si parla di rischio. Chi dovrebbe insegnare ai nostri ragazzi la sicurezza stradale se non la scuola? La conoscenza serve a tutti, ma quella dei giovani porta frutti prolungati nel tempo, pu creare una societ nuova e pi giusta.

Il tavolo per la sicurezza

un bel segnale che il 21 dicembre, al tavolo sulla sicurezza stradale, insieme ai ministri di Infrastrutture e Trasporti (Salvini) e Interno (Piantedosi) ci sia anche quello di Istruzione e Merito, Valditara. L’articolo 230 del Codice della Strada prevede gi l’educazione stradale nelle scuole, ma solo a richiesta . Serve invece che ci sia in maniera obbligatoria e continuativa. Se prima qualcuno mi conosceva per il mio lavoro di cronista sportivo per il Corriere della Sera adesso sono per tutti il pap di Francesco, vittima di un omicidio stradale nella notte tra il 19 e il 20 ottobre, mentre camminava su un marciapiede di Roma. L’affetto che ci ha circondati non cancella il dolore, ma pu sicuramente innescare una risposta positiva per arginare – e magari un giorno cancellare – quella che diventata una vera e propria emergenza nazionale.

La risposta degli studenti

Ieri io e mia moglie Paola abbiamo ricevuto una meravigliosa lettera dai ragazzi di una scuola media di Cava de’ Tirreni, l’istituto comprensivo Balzico. L’ha scritta Federica: Io e i miei compagni siamo una classe molto vivace e tanto rumorosa ma quando la prof ci ha mostrato il video del discorso del suo pap durante la messa funebre di Francesco e poi messo alla Lim il testo delle sue parole, un silenzio irreale calato tra lo stupore (ma non credo tanto!!) della prof, che tradiva dalle parole una grande commozione…. A Francesco hanno dedicato un video: Noi continueremo a tenere i piedi saldi a terra e a volgere lo sguardo verso il cielo per ricordarci di Francesco e dei tanti giovani come lui volati via troppo in fretta.

Buon lavoro, ministro Valditara. Sono sicuro che trover terra fertile nella quale seminare.

15 dicembre 2022 (modifica il 15 dicembre 2022 | 07:50)

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, 2022-12-15 07:04:00, E’ prevista la possibilità di fare lezioni ma solo a richiesta, serve invece che sia obbligatoria e continuativa. La lettera degli studenti di Cava de’ Tirreni, Luca Valdiserri

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