di Giuseppina Manin
Raffa in the Sky, titolo che strizza l’occhio ai Beatles, in scena al Donizetti di Bergamo
Carrmba! Che sorpresa. Da qualche parte Raffaella Carr di certo se la ride. Divertita, forse anche stupefatta, di ritrovarsi dopo una vita tra le mille luci del variet protagonista di un’opera lirica. Raffa in the Sky , titolo che strizza l’occhio ai Beatles, la nuova produzione del Teatro Donizetti in occasione dell’anno che vede Bergamo e Brescia Capitale della cultura. E al Donizetti, grazie a un crowfunding che sventa le polemiche sollevate da alcuni membri del Cda del teatro, l’opera andr in scena a fine settembre, musica di Lamberto Curtoni, violoncellista e compositore allievo di Giovanni Sollima, libretto di Renata Ciaravino e Alberto Mattioli da un’idea di Francesco Micheli, vulcanico direttore del Festival donizettiano, che firmer anche la regia, e Carlo Boccadoro sul podio.
Con Mozart, Mahler e Donizetti, Raffaella ha segnato il mio processo di liberazione di ragazzo della Val Brembana — scherza Micheli —. Lei ha le stimmate dell’eroina lirica. Carmen, Traviata, Lucia di Lammermoor dei nostri tempi. Donne anticonformiste, ribelli, che vanno dritte per la loro strada. Ma a differenza di quelle figure destinate a soccombere al maschilismo imperante, Raffa l’antesignana di una rivoluzione sessuale e culturale senza spargimenti di sangue. Invece dello stiletto della Lucia donizettiana, gli uomini lei li stende a colpi di ombelico.
Uomini con cui Carr ha saputo anche creare alleanze creative. Da Sordi a Boncompagni a Japino, compagni di lavoro, complici di vita e affetti. Raffa non ha mai voluto sposarsi, sempre libera come Carmen e Violetta. Una vera primadonna dell’opera. E poi, la sua ventata di leggerezza e allegria sono oggi quanto mai necessarie. Dopo la pandemia che ha portato tanto dolore in queste valli, la travolgente vitalit di Raffa dar iniezione di energia. Proprio come le sue canzoni. Non a caso nel film L’immensit, Penlope Cruz spezza la gabbia del male oscuro domestico ballando al ritmo travolgente di Rumore. Che affiorer anche in quest’opera, nella cui partitura sono rivisitati 12 brani famosi di Carr, da A far l’amore comincia tu a Tanti auguri, da Chiss se va a Ballo ballo a Tuca Tuca.
A accettare la sfida di interpretarla la giovane Chiara Dello Iacovo (in curriculum Conservatorio, Scuola dello Stabile di Torino, Sanremo 2016 tra le Nuove proposte) che ha la versatilit necessaria. Accanto a lei un cast di nomi celebri della lirica, da Carmela Remigio a Gaia Petrone, da Ivan Ayon-Rivas a Roberto Lorenzi e Haris Andrianos.
31 gennaio 2023 (modifica il 31 gennaio 2023 | 19:48)
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