Perché Berlino esita a inviare i suoi tank a Kiev Lavrov: La guerra con lOccidente quasi reale

di Paolo Valentino

I tank darebbero a Kiev la possibilit di fare un salto di qualit: il timore di una forte reazione russa che porterebbe a un’escalation del conflitto

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
BERLINO — L’invio di carri armati pesanti in Ucraina divide il fronte europeo e occidentale.

Da un lato gli americani e la maggioranza dei Paesi europei, favorevoli a fornire a Kiev un sistema d’arma considerato decisivo per consentire alle forze ucraine di uscire dallo stallo attuale e continuare a riconquistare territorio oggi occupato dai russi.

Dall’altro la Germania che ancora tergiversa e non decide. I carri occidentali darebbero infatti all’Ucraina la potenza di fuoco necessaria per bucare le linee difensive delle forze russe e riprendere l’iniziativa prima che sia Mosca a farlo.

Perch i Leopard 2 di fabbricazione tedesca sono il pomo della discordia?
I Leopard, prodotti dalla tedesca Rheinmetall, sono la Rolls Royce dei carri armati. Hanno caratteristiche simili agli Abrams americani e ai Challenger inglesi, ma a parit di potenza di fuoco sono pi leggeri, pi veloci, pi facili da manovrare e da rifornire. Fra l’altro gli Abrams, che hanno un motore a turbina, necessitano di un carburante speciale, mentre i Leopard usano comune gasolio. Soprattutto, i carri made in Germany sono teoricamente disponibili in grande quantit: oltre 2000 esemplari sparsi negli arsenali di 13 Paesi europei. Non tutti sono operativi, molti necessitano di riparazioni, ma un bacino enorme al quale attingere. Un altro vantaggio dei Leopard rispetto ai carri americani sono i pezzi di ricambio che potrebbero essere forniti in breve tempo.

Perch la Germania decisiva nella questione dei Leopard?
Perch ne ha pi di tutti e perch, ai termini di contratto, la sua licenza di esportazione anche necessaria per qualsiasi Paese li abbia e voglia cederli a un Paese terzo, come nel caso dell’Ucraina.

Di quanti Leopard dispone la Bundeswehr, l’esercito tedesco?
Circa 350, ma non chiaro quanto di questi siano combat-ready. Il nuovo ministro della Difesa Boris Pistorius ha annunciato venerd scorso una verifica tecnica su quanti siano i carri armati operativi a sua disposizione, quanti ne abbiano gli altri Paesi e quanti siano eventualmente disposti a cederne, prima di prendere una decisione finale.

Perch Berlino esita a fornire i suoi Leopard?
Ci sono una serie di ragioni, alcune vere, altre pretestuose. Per mesi la narrazione ufficiale stata che Berlino non volesse agire da sola: troppo pesante la zavorra della sua Storia per poter fare la prima della classe, tanto pi in un conflitto nel quale coinvolta la Russia. Cos, nelle forniture militari a Kiev, Scholz ha sempre chiesto una copertura politica, cio una decisione preventiva o contemporanea di altri alleati a fornire lo stesso tipo di armi, fossero i sistemi di difesa antiaerea, i carri leggeri Marder o, da ultimo, i missili Patriot.

Nel caso dei Leopard, secondo il cancelliere, dovevano essere gli americani Abrams a fare da apripista. Ma sui loro carri di ultima generazione, gli Stati Uniti, comunque di gran lunga i maggiori fornitori di armi all’Ucraina, sono stati inflessibili nel loro motivato rifiuto.

Il legame ha irritato molto gli americani, che al vertice di Ramstein nei colloqui riservati hanno espresso il loro fastidio al ministro della Difesa tedesco. Al punto che Pistorius ha liquidato l’argomento, dicendo che non c’ connessione tra un’eventuale decisione tedesca sui Leopard e una americana sugli Abrams.

La ragione profonda della cautela tedesca probabilmente nel fatto che i Leopard segnerebbero un salto di qualit nell’aiuto a Kiev, aumentandone la capacit offensiva e quindi rischiando una forte reazione russa e un ampliamento del conflitto, che Olaf Scholz deciso a evitare. Il cancelliere non vuole comunque decidere sotto pressione, anche perch il 42% dei tedeschi contrario all’invio dei Leopard, contro il 46% favorevole e l’11% di indecisi.

Ma Scholz ha anche un problema interno alla coalizione, dove gli alleati Verdi e liberali sono apertamente favorevoli all’invio dei carri pesanti. Ieri la ministra degli Esteri Annalena Baerbock ha detto che Berlino potrebbe cominciare evitando di opporsi alla Polonia, che si detta pronta a cedere i suoi. Ma non ancora chiaro sia una posizione personale o un’apertura in quella ufficiale del governo.

Una decisione comunque attesa per i prossimi giorni,
ma tutto lascia pensare che alla fine Berlino dar il suo via libera, sia pure con qualche restrizione.

23 gennaio 2023 (modifica il 23 gennaio 2023 | 12:29)

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