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Carriera docenti: la giunta della Provincia autonoma di Trento, avvalendosi delle prerogative assegnatele dal suo Statuto, ha approvato un disegno di legge, predisposto dall’assessore Mirko Bisesti (Lega), che prevede per una parte dei docenti delle scuole statali della Provincia la possibilità di essere selezionati e inquadrati in una posizione diversa da quella di partenza. Il ddl individua infatti tre nuove figure professionali: i docenti esperti, cui affidare compiti di coordinamento della didattica, di rafforzamento dei percorsi di orientamento e di personalizzazione della didattica; i docenti ricercatori, cui affidare compiti di sviluppo di specifici progetti, di durata anche pluriennale, per il miglioramento e l’innovazione dell’offerta formativa; i docenti delegati all’organizzazione, cui affidare incarichi di diretta collaborazione con il dirigente scolastico per compiti organizzativi. Il Ddl favorisce inoltre la formazione continua in servizio dei docenti per l’aggiornamento e il consolidamento delle competenze professionali.
L’assessore Bisesti individua nella parola chiave “merito” lo spirito del disegno di legge. “Crediamo molto nei nostri docenti – ha dichiarato subito dopo l’approvazione del ddl – e vogliamo portare il merito per la prima volta nella scuola sviluppando un concetto di carriera all’interno della professione di chi ha in mano il futuro dei nostri figli. Dobbiamo far sì che il merito possa prevalere anche nel mondo della scuola. Deve emergere chi fa bene, e sono tanti e ne sono convinto”.
La riforma prevede, a regime, che nelle scuole trentine saranno complessivamente presenti: 1320 docenti esperti, 215 docenti ricercatori e circa 215 docenti delegati all’organizzazione per un totale complessivo di 1750 docenti, pari a circa il 40% dei docenti di ruolo con almeno 5 anni di servizio nelle scuole statali o a carattere statale, anche in posizione non di ruolo. Questi numeri renderanno necessaria una progressività nell’attuazione della riforma, e quindi più fasi concorsuali. Il costo complessivo della riforma è pari a circa 10 milioni di euro.
“Abbiamo avuto il via libera convinto del ministro – ha sottolineato l’assessore Bisesti – e sono convinto che oltre Roma anche tante altre regioni potranno guardare al nostro come un modello da seguire”.
È importante avere una classe docente motivata, preparata e correttamente retribuita, ha spiegato Roberto Ceccato, dirigente generale del Dipartimento istruzione e cultura. “Noi riconosciamo un percorso di carriera ma anche un riconoscimento retributivo che possa dare a questa professione anche un valore dal punto di vista della società”.
Viviana Sbardella, sovrintendente scolastica, ha quindi chiarito che il gruppo di lavoro tecnico che ha lavorato a questo progetto ha cominciato a costruirlo nel 2021 e si è adoperato per compiere studi e analisi anche di quanto già esiste in altri Paesi. “Sappiamo che in Italia strutture di carriera non sono mai state realizzate” ha detto. “Siamo quindi andati sul territorio e sono stati incontrati docenti e dirigenti scolastici e poi tanti esperti che a vario titolo avevano qualcosa da poter dire sul tema. Quindi è stato redatto un progetto per realizzare questa progressione di carriera e nel luglio 2022 è stato presentato ad assessore e presidente della Giunta”.
Ora il ddl sarà sottoposto al Consiglio provinciale per la sua discussione e approvazione. Nei prossimi giorni Tuttoscuola fornirà approfondimenti su questa iniziativa che appare destinata a svolgere un ruolo di riferimento anche per quanto riguarda il dibattito sull’attuazione del progetto Calderoli sull’autonomia regionale differenziata.
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