La Carta vincente dei ragazzi: Walter Veltroni racconta ai giovani la Costituzione

di GIULIA ZIINO

«La più bella del mondo» (Feltrinelli), scritto con il giurista Francesco Clementi, spiega i primi dodici articoli della Carta che nel 2023 compirà 75 anni

C’è Simona — «la mia amica del cuore, la ragazza che abita sul nostro stesso pianerottolo» che un giorno è tornata da scuola con dei lividi sul viso e il perché sta in un bacio dato a un’altra ragazza —, c’è Ada — 12 anni, a cui il fratello ha affidato dei documenti da portare in bicicletta «a un suo amico che abita nella strada della montagna», oltre il posto di blocco dei fascisti —, c’è Luca, che da grande vuole fare il sindaco e pensa che per lui e i suoi coetanei ci vogliano «dei luoghi tutti nostri, altrimenti restiamo prigionieri dei cellulari e ci intristiamo, come durante il lockdown». Ragazzi di ieri e di oggi, giovani vite che vanno a sbattere — anche senza volerlo — in questioni importanti. Sono dodici, come i primi dodici articoli della Costituzione italiana, i «principi fondamentali» su cui poggia l’impalcatura dell’ordinamento statale. La coincidenza non è casuale perché Luca, Ada, Simona e gli altri servono a dare concretezza alle parole della Carta, rendendola materia viva, semplice e vicina.

Funziona così La più bella del mondo (Feltrinelli), il libro che Walter Veltroni — e con lui Francesco Clementi, costituzionalista e professore di Diritto pubblico comparato all’Università di Perugia — hanno scritto per raccontare la Costituzione a ragazze e ragazzi di oggi, dagli 11 anni in su. La formula usata è chiara ed è sempre la stessa per ognuno dei «dodici»: al testo dell’articolo segue la storia di un bambino o bambina che lo rende «persona». Poi, la spiegazione teorica: una versione in prosa del dettato costituzionale che dà conto delle premesse storiche che ne hanno accompagnato la genesi, poi del significato letterale e profondo delle parole della Carta.

Una Costituzione, «la più bella del mondo», che a gennaio 2023 compirà gli anni, 75: promulgata il 27 dicembre del 1947, entrò in vigore il primo giorno dell’anno successivo. Che cosa ha da dire ancora questa signora del Novecento a degli adolescenti nati oltre l’ostacolo del Duemila? Tanto. Soprattutto se, con Veltroni e Clementi, la leggiamo non come «una fotografia, ma come un’immagine in continuo movimento». Perché questo viene fuori, se si evita come in questo libro, di cadere nell’equivoco del totem: la Costituzione, 75 anni fa, è nata guardando avanti, con la coscienza netta di essere una forza viva, in potenza. Una dichiarazione di intenti che, per natura, tiene in sé la freschezza del possibile e non la polverosa debolezza di un mero elenco di regole. La nostra Costituzione, scrive Veltroni nell’introduzione, «è la più alta “intenzione” collettiva codificata per legge di cui possiamo tutti disporre».

Eccolo allora, questo «inventario di obiettivi sociali e civili che ci riguardano tutti, nessuno escluso». Le storie, i ritratti, servono a mettere i lettori di oggi di fronte alla concretezza e alla necessità delle norme: vicende lontane (ma che sono accadute e possono ancora accadere, come accadono in altri Paesi) viste con gli occhi di loro coetanei (il giovane costretto a indossare la divisa da Balilla e a vedere il suo Paese, e suo padre, entrare in guerra; il ragazzino ebreo che sfugge alla retata nel ghetto di Roma, e sopravvive per giorni nascosto su un tram). Ma anche storie vicinissime — la compagna di scuola arrivata su un barcone, i nonni che hanno dovuto attendere il referendum per poter divorziare, il papà rimasto senza lavoro perché la fabbrica ha chiuso —. Il significato è chiaro: la materia costituzionale ci riguarda o ci potrebbe riguardare tutti, e ha ricadute sulle nostre vite, sulle nostre giornate, sui grandi nodi e sulle piccole questioni quotidiane. Un motivo che, da solo, basta per volerla conoscere, capire.

Il punto di partenza per farlo — e non è scontato — è la Carta. Il suo linguaggio chiaro ma in cui ogni parola (e ogni virgola, punto, punto e virgola: niente è accessorio) è usato per una ragione ben precisa, quello e non un altro. Se qualcosa resta astratto, le storie — che pescano dalla realtà se i protagonisti si chiamano Greta e scendono in piazza per il clima, o Pio e lottano contro la mafia — servono a calarci nella vita. A fine lettura resta forte il senso di aver viaggiato in un «Paese possibile, in una vita possibile». Un posto in cui si tutelano i diritti, si lotta contro le disuguaglianze, si vigila sui beni culturali e sul paesaggio. L’Italia come l’hanno immaginata, voluta, scritta coloro che, all’indomani della guerra, hanno lavorato per costruirne le fondamenta. Un «possibile» che guarda avanti, e arriva fino ai bambini. Al futuro.

Il libro

Walter Veltroni con Francesco Clementi, «La più bella del mondo», illustrazioni di Marcella Onzo, Feltrinelli, pp. 192, euro 16

18 novembre 2022 (modifica il 18 novembre 2022 | 21:15)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-11-18 20:17:00, «La più bella del mondo» (Feltrinelli), scritto con il giurista Francesco Clementi, spiega i primi dodici articoli della Carta che nel 2023 compirà 75 anni, GIULIA ZIINO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Exit mobile version