Sul caso riguardante le parole della giornalista Concita De Gregorio su La Repubblica interviene il deputato della Lega, Rossano Sasso.
“Ho sempre rimproverato i miei alunni quando, per insultarsi tra di loro, proferivano il termine “mongoloide” o “handicappato”, cercando ovviamente di spiegare loro il perché. Ma non pensavo che il livello di un adolescente maleducato e insensibile potesse riguardare anche una delle penne più famose del giornalismo italiano, un po’ radical e molto chic”, scrive Sasso.
Poi aggiuge: “Rmprovero anche lei cara Concita De Gregorio, con l’aggravante di aver raggiunto da tempo l’età adulta e di ricoprire un ruolo importante, quello della giornalista. Che bisogno c’era di paragonare due piccoli delinquenti esaltati a dei ragazzi disabili? Addirittura paragonandoli agli studenti che fino al 1977 dovevano subire anche il disonore delle classi differenziali! Quanta miseria culturale, quanta banalità, quanta ignoranza e quanta mancanza di rispetto in un solo articolo, signora De Gregorio”.
Poi la proposta: “Anzi, da insegnante (in aspettativa) proporrei per lei una settimana di sospensione, ma con l’obbligo di frequenza. Una specie di “giustizia riparativa” per il gesto commesso. Obbligo di frequenza in compagnia di un nostro insegnante di sostegno. Capirà quanto è difficile, quanto è impegnativa ma allo stesso tempo quanto è meravigliosa l’inclusione e quanto sono speciali i nostri ragazzi disabili. Allora forse capirà quanto è stata insensibile nello scrivere certe cose e, al di là delle sue risibili scuse, forse solo allora capirà veramente il male che ha fatto a tanta gente quando ha scritto quelle ignobili parole. Si faccia una settimana con l’obbligo di frequenza. Le gioverà, mi creda”.
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