La premier si trova costretta a fronteggiare il malcontento dentro la coalizione

di Francesco Verderami

Al governo non giova il clima incandescente

Dice sottovoce un rappresentante del governo: Ai tempi di Draghi per molto meno Durigon era stato costretto a dimettersi da sottosegretario. Chiss se la vicenda che coinvolge oggi i meloniani Donzelli e Delmastro seguir la stessa parabola del caso in cui fu coinvolto il rappresentante leghista, che dopo un’infelice uscita sul fascismo resistette nel suo incarico per tre settimane prima di rassegnare il mandato. Per ora il coordinatore di FdI non si dimetter da vice presidente del Copasir e al sottosegretario alla Giustizia non verranno ritirate le deleghe.

La premier confida che la polemica si depotenzi, sposta l’attenzione sugli attacchi allo Stato degli anarchici, sottolinea che non stato l’esecutivo ad alzare i toni. Ma non c’ dubbio che abbia avvertito il colpo. Lo testimonia quel senso di amarezza che ha accompagnato la giornata del sottosegretario alla Presidenza, Mantovano, e il lavorio di quanti si sono adoperati per trovare una soluzione: magari con una nota di palazzo Chigi utile a prendere le distanze dall’idea che il governo intenda accostare il Pd a mafia e terrorismo; oppure con un’iniziativa legislativa che preveda il rafforzamento del 41-bis, in modo da sfidare le opposizioni e compattare la maggioranza. Perch nel centrodestra cova il malcontento.

Nella Lega ieri nessuno ha ribadito la solidariet espressa da Salvini verso i dirigenti di FdI al centro della polemica. Alla Camera, per esempio, nel suo intervento in Aula l’ex magistrata Matone si limitata a parlare delle norme di giustizia, visto che in Transatlantico — raccontano alcuni parlamentari — aveva espresso pesanti critiche nei riguardi degli uomini di Meloni. E al Senato l’ex ministro Bongiorno ha declinato l’invito a prendere la parola a nome del Carroccio. Il centrista Lupi non si riconosciuto nei toni dell’alleato di destra. E Berlusconi — conversando con i forzisti — ha definito inappropriato il discorso del rappresentante di Meloni. Diciamo che — ha commentato malizioso l’azzurro Mul — se il presidente della Camera decide di istituire il Giur d’onore, non c’ fumus persecutionis contro Donzelli.

Insomma, ha ragione Meloni ad invitare le forze politiche a compattarsi a difesa delle istituzioni, ma se il dibattito in Parlamento ha preso un’altra piega — secondo gli alleati — stato per un eccesso di prestazione dei suoi. Cosa che peraltro accaduta anche ieri. Donzelli, dicendo figurarsi se faccio una cosa simile senza che Giorgia lo sappia, per coprire se stesso ha di fatto esposto la premier davanti all’accusa formulata in Aula dai grillini, secondo i quali ci sarebbe stata una regia politica con il mandato di Palazzo Chigi.

Si vedr se gli atti sensibili citati alla Camera da Donzelli potevano davvero essere resi pubblici: lo dir Nordio dopo l’inchiesta interna al ministero di Giustizia. Il fatto che l’azione di Delmastro, responsabile di aver passato la documentazione al collega di partito, ha messo in difficolt il Guardasigilli. Ai suoi avversari, che lo considerano ormai ostaggio di FdI, Nordio oppone la volont di accertare i fatti prima di prendere decisioni alle quali non ho intenzione di sottrarmi. Sebbene fonti di governo evidenzino che a via Arenula la struttura del dicastero mira a proteggere Delmastro.

Allora si capisce perch Renzi abbia voluto dare un indirizzo politico al caso, chiedendo a Meloni se stai con Nordio o con Donzelli, dividendo il campo garantista da quello giustizialista. Resta da capire se questo clima incandescente abbia giovato alla causa della premier e messo in luce le evidenti contraddizioni sul caso Cospito che stavano emergendo a sinistra. O se invece — come commentano gli esponenti del centrodestra — ha finito per rianimare il Pd, che per bocca di Letta ha avvisato: Noi non molleremo. Ieri, mentre in Aula andava in scena lo scontro, il leader dell’Udc Cesa lasciava Montecitorio citando Andreotti: Il grande Giulio diceva. “Quando sei maggioranza non si parla”….

1 febbraio 2023 (modifica il 1 febbraio 2023 | 23:55)

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