Castellone (M5S): «Il 21 giugno non faremo prove di forza in Parlamento. Ora un negoziato di pace»

di Emanuele BuzziLa capogruppo al Senato dei 5 Stelle: «Sulle comunicazioni in Aula del premier Draghi stiamo lavorando a una risoluzione di maggioranza per trovare una sintesi con la nostra posizione» Senatrice Castellone, il 21 giugno cadrà il governo? «Ogni volta che poniamo un tema ci accusano di voler far cadere il governo. Nella risoluzione a cui stiamo lavorando in vista delle comunicazioni del 21 giugno del presidente Draghi, come sempre inseriremo i punti che consideriamo prioritari. In particolare il rafforzamento del percorso diplomatico rispetto alla guerra in Ucraina, una svolta verso un vero negoziato di pace, e la linea che intendiamo adottare nei prossimi mesi per sostenere imprese e famiglie in questa crisi economica». Sull’invio di armi voi sembrate avere posizioni molto ferme. Proporrete una vostra risoluzione? «Stiamo lavorando ad una risoluzione di maggioranza. Siamo una forza politica di questa maggioranza e dunque si lavorerà all’interno di questo perimetro con l’obiettivo di trovare una sintesi nella quale la nostra posizione trovi spazio e riconoscimento. In questi mesi siamo riusciti molte volte a portare le altre forze politiche sulle nostre posizioni». Quali sono i paletti che intendete porre agli altri partiti? «Le prove di forza non aiutano a trovare sintesi e sono quasi sempre controproducenti. Questo è il momento della costruzione del percorso che deve riportare la pace in Europa e deve far ripartire l’economia del nostro Paese supportando famiglie e imprese». Come pensate di trovare un punto di caduta con chi ha posizioni diametralmente opposte alle vostre? «Come abbiamo fatto in ogni passaggio di questo governo. Nel disegno di legge concorrenza siamo partiti da posizioni lontanissime su concessioni balneari e nomine dei dirigenti della sanità. Alla fine abbiamo approvato un testo che pone le fondamenta alla costruzione di un nuovo modo di gestire i beni pubblici». Cercate un asse con Salvini? Questo dialogo non rischia di compromettere l’alleanza con il Pd? «La Lega, così come altri partiti, è venuta sulle nostre posizioni ma il suo pacifismo è solo di facciata. Ricordo che quando abbiamo chiesto le comunicazioni di Draghi in Senato in vista del vertice europeo straordinario il partito di Salvini ha votato contro. Il fronte progressista è solido se lavoriamo assieme sui temi che ci accomunano: tutela dei beni comuni, lavoro, giustizia sociale». Matteo Renzi sostiene che il vostro sia solo uno show e che alla fine non concluderete nulla. «Parliamo di cose serie. Noi vogliamo portare a casa il salario minimo a 9 euro l’ora, la riduzione del cuneo fiscale per aumentare le buste paga senza gravare sulle imprese, la realizzazione di politiche fiscali mirate soprattutto per i redditi più bassi, il contrasto alla precarizzazione del lavoro, il sostegno ad una vera indipendenza energetica dell’Italia investendo in modo deciso nelle rinnovabili». Le vostre posizioni sulle armi vi sono costate la presidenza della commissione Esteri: non temete di uscire ulteriormente logorati? «Le nostre posizioni non c’entrano con quella vicenda. Si è trattato di una questione di accordi per ottenere poltrone tra centrodestra e Italia Viva, partiti che hanno dimostrato di avere un grande appetito». 7 giugno 2022 (modifica il 7 giugno 2022 | 21:54) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-06-07 20:22:00, La capogruppo al Senato dei 5 Stelle: «Sulle comunicazioni in Aula del premier Draghi stiamo lavorando a una risoluzione di maggioranza per trovare una sintesi con la nostra posizione», Emanuele Buzzi

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