di Marco CremonesiScintille tra il segretario della Lega e il leader dem, ma la partita sugli immobili è già chiusa. La trattativa sui balneari nel ddl Concorrenza Matteo Salvini, di fronte ai leghisti riuniti nel consiglio federale, è nettissimo: «Il nostro è un no convinto a qualsiasi ipotesi di aumento di tasse sulla casa e sui risparmi degli italiani. A Milano si dice: si attacchino al tram». In via Bellerio la platea esplode in un applauso appena meno rimbombante di quello che aveva dedicato poco prima al governatore lombardo Attilio Fontana. Enrico Letta non apprezza. E da Catanzaro scandisce: «L’opposizione che Salvini e la Lega stanno facendo, per quanto mi riguarda, e lo dico con molta chiarezza e franchezza, ha superato il limite». Di più: «Salvini che mette a rischio le risorse del Pnrr è incompatibile con il lavoro efficace e positivo dell’azione di governo». Replica l’interessato: «Abbiamo difeso la casa e i risparmi degli italiani, lavoriamo per la pace in Ucraina e per la pace fiscale in Italia. Intanto, Letta e il Pd passano il tempo proponendo ius soli, ddl Zan e cambio della legge elettorale». Per concludere: «Vivono su Marte o vivono in Italia?». In fondo, nemmeno troppo incendiario, anche se poi aggiunge: «Se c’è qualcuno che rallenta l’operato del governo è Letta. Sul catasto abbiamo risolto, sulla riforma Cartabia abbiamo risolto. Certo, se il Pd porta in aula il ddl Zan, il proporzionale e lo ius soli viene fuori casino…». Eppure, i toni del segretario potrebbero ingannare sulla portata della sfida: la partita sul catasto, infatti, è ormai chiusa. Lui lo sa e probabilmente lo sa anche Letta. A suscitare i toni da barricata è stata la lettera di raccomandazioni dell’Unione Europea, che ha riportato alla ribalta la discussione sulle tasse, con conseguente drammatizzazione politico-mediatica a 20 giorni dalle Amministrative. Era dunque necessario tenere il punto. Spiega però un salviniano di alto rango: «In effetti, le raccomandazioni dell’Unione sono state le più tenui e miti da almeno dieci anni a questa parte». Quanto ai passaggi su fisco e catasto, sono «gli stessi di sempre, sembrano fatti con il copia-incolla». Certo, l’aggiornamento del catasto in prospettiva potrebbe essere uno strumento per spostare la tassazione «dalle persone alle cose», è la linea ideale che l’Ue ribadisce da anni. Ma resta il fatto, spiega il sottosegretario al Mef Federico Freni, che «grazie all’accordo raggiunto il catasto resta a struttura reddituale evitando così il rischio di un aumento delle tasse». In realtà, la Lega è abbastanza tranquilla anche sulla partita che riprende oggi in commissione, il ddl Concorrenza. Certo, ancora non è chiusa, ma è considerata a rischio relativo: «Si comincia sulle parti su cui c’è già un accordo, e intanto si lavora sulla per chiudere il tema delle concessioni balneari», il punto su cui la polemica divampa da settimane. Il sottosegretario Freni è equanime: «Le riforme hanno un padre e una madre, il governo e il Parlamento. Nessuno dei due può mortificare o ignorare l’altro, ma è pur certo che le tempistiche del Pnrr vadano rispettate». Anche se c’è chi mastica amaro: «Una fiducia sulla delega non è una bella cosa». 23 maggio 2022 (modifica il 23 maggio 2022 | 21:46) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-05-23 20:09:00, Scintille tra il segretario della Lega e il leader dem, ma la partita sugli immobili è già chiusa. La trattativa sui balneari nel ddl Concorrenza, Marco Cremonesi