L’incontro di ieri sulla mobilità 2022/25 non è stato un successo. A firmare la trattativa è stata solo la CISL scuola, mentre gli altri sindacati chiedono di proseguire il negoziato. Per il Ministero ci si è avvicinati alla fase conclusiva, nonostante il confronto breve e la trattativa condotta insieme ad un’unica sigla. Cosa prevede la bozza del testo? E cosa, invece, dovrebbe prevedere?
Bozza testo Mobilità 2022/25: modifiche insufficienti
La bozza di testo della Mobilità 2022/25 per docenti, ATA e personale educativo è stata integrata con nuovi passaggi, ma per la maggior parte dei sindacati questi risultano essere del tutto insufficienti. La FLC CGIL ieri ha pubblicato una serie di proposte di modifica al testo, per migliorare la trattativa. Si chiede di agire sui vincoli e sul linguaggio.
Il sindacato esprime la disponibilità a trattare “ad oltranza” per arrivare ad una soluzione che vada incontro alle sue richieste, ma il Ministero sembra essere sordo.
Al momento, quindi, per la FLC CGIL non ci sono le condizioni per concludere il negoziato con la sottoscrizione del nuovo CCNI.
Le proposte FLC CGIL
Ecco alcune delle proposte del sindacato FLC CGIL, per la correzione della bozza di testo sulla mobilità:
estensione del superamento dei vincoli di permanenza e non solo una sua attenuazione temporanea e occasionale, in modo da non creare fratture nella platea dei destinatari
per i docenti, la rimozione del vincolo in esito al movimento ottenuto, per non penalizzare il tentativo di riavvicinamento alla residenza operato per fasi successive, soprattutto laddove le distanze sono considerevoli
la cancellazione del vincolo triennale per i DSGA neo-assunti, unici cui viene inspiegabilmente mantenuta l’imposizione, secondo una non-volontà di intervenire pur con gli stessi strumenti che hanno consentito l’attenuazione per i docenti.
Il superamento dei blocchi imposti al personale ex lsu e appalti storici internalizzato facente parte a tutti gli effetti del personale ATA
la modifica del linguaggio che, così com’è, risponde ad una convenzione tutta ministeriale, fatta di leggi e riferimenti a fonti normative. Il CCNI deve essere chiaro e comprensibile a tutti, ed è esigenza sempre più diffusa quella di evitare ogni passaggio che induca equivocità e interpretazioni divergenti
l’autonomia del CCNI rispetto alla legge, in particolare su materie delegate, ovvero di competenza della contrattazione, quale è la mobilità. Quindi l’inserimento della clausola di riapertura dello stesso, pur nella vigenza triennale, nel caso in cui intervenga la sottoscrizione del nuovo CCNL.
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