Sintesi del bene e del male che (forse) ci aspetta secondo Secret Team 355: 1) l’arma del futuro — più letale dell’atomica e più redditizia del narcotraffico — sarà un sistema di algoritmi in grado di governare attacchi terroristici, raid di hacker, blackout e altri disastri; 2) fortunatamente, saranno a disposizione nuovi modelli di investigazione e 007 ultra dotati/e disposti a vegliare su di noi; 3) nei termini spia e agente saranno annullate tutte le differenze, quelle di «genere» prima di tutto: né uomini né donne, solo macchine da combattimento con tanti saluti alla generazione dei machos-giustizieri alla Stallone; 4) infine, il mondo – ma questo lo sapevamo già – sarà salvato dalle donne o nisba: la sentenza è dura, gli uomini nella loro gestione delle cose non hanno fatto che sbagli, il minimo che possa loro capitare è di essere mandati a riposo in attesa di tempi migliori. Secret Team 355 comincia in una cattedrale del traffico di stupefacenti a Bogotà, in Colombia. Un boss del cartello cerca di vendere al capataz di una specie di Spectre l’ordigno informatico di cui al punto 1, inventato dal figliolo nerd.
I malvagi vorrebbero trasformare il gingillo in un colossale business al servizio del potere degenerato, infischiandosene dei danni che ne potrebbero derivare al Pianeta. Impossibile spoilerare l’intricata storiaccia / avventura che segue con tradimenti, voltafaccia, inseguimenti, agguati, amori spezzati. Basti dire che la missione impossibile di recuperare la macchinetta viene appaltata a un dream team tutto femminile, occhi dolci e girl power, con interpreti cariche di Oscar. La guida del commando è la rossa americana Mason Brown «Mace», agente della Cia sotto copertura (Jessica Chastain), in pieno love affair con il collega Nick Fowler (Sebastian Stan). Ma comprende anche: Marie Schmidt (Diane Kruger) punta di diamante dei servizi segreti tedeschi vagamente schizzata, inseguita da un trauma infantile più che dai mercenari; il genietto del web Khadijah Adiyeme (Lupita Nyong’o) ex énfant prodige dell’MI6 britannico; la psicologa colombiana Graciela Rivera (Penélope Cruz) a cui, cammin facendo si aggiunge la guerriera cinese esperta di arti marziali Lin Mi Sheng (Bingbing Fan).
L’azione, serratissima, si svolge tra Washington, Parigi, Casablanca e Shanghai. Le psicologie sono faticose, un po’ sospese. Le spione sono unite all’inizio dalla convenienza, ma ritrovano, indagando e sparando, una sorellanza e una solidarietà da western viriloide. Rimpiangono i bei tempi della Guerra Fredda, quando tutto era più chiaro: ora i nemici sono fantasmi, e troppo spesso il pericolo viene dal fuoco amico. «Non sentirti in colpa per loro (gli uomini, ndr)», dice la psicoterapeuta Graciela a Mace.
Il punto dolens restano comunque gli affetti maschili. Le colpe dei padri cadono sui figli, il mondo è un inferno di corruzione, morale e ambientale. Il meglio che si può fare è saltare da un palazzo all’altro tamponando la deriva del malaffare. Il sequel è assicurato: Mace e Marie si salutano sui titoli di coda in maniera inequivocabile. Film corale, anzi «di squadra», Secret Team 355 sembra a tratti una sfilata primavera-estate, una specie di casting per rintracciare il prossimo James Bond.
Il titolo fa riferimento al nome in codice del primo agente segreta donna nella storia degli Stati Uniti (355, appunto, epoca George Washington), mentre, a quanto risulta, il ruolo di Diane Kruger era stato pensato per Marion Cotillard. Il progetto è di Jessica Chastain che con il regista Simon Kinberg era già stata protagonista di X-Men: Dark Phoenix. L’impressione è che l’intento iniziale fosse quella di riunire un cast di star internazionali al servizio di un action movie ultra-pop che guarda al box office (soprattutto) e al #metoo (di sfuggita), parente prossimo di Ocean’s 8 eccetera eccetera, con la spina attaccata dal primo all’ultimo minuto. Le signore imitano i maschi, li mettono in riga, prendono il loro posto. La migliore, la più convincente, è Lupita. Il meccanismo funziona, a patto di stare in campana: perdere un minuto, uscire dalla storia, significa perdersi il meglio.
SECRET TEAM 355 di Simon Kinberg
(Usa, 2022, durata 122’)
con Jessica Chastain, Lupita Nyong’o, Penélope Cruz, Diane Kruger, Bingbing Fan, Sebastian Stan
Giudizio: *** + su 5
Nelle sale
14 maggio 2022 | 09:07
(©) RIPRODUZIONE RISERVATA
, 2022-05-15 19:09:00, Le prime visioni nelle sale e le novità dello streaming: «Secret Team 355», «L’arma dell’inganno – Operazione Mincemeat», «Firestarter», «Generazione Low Cost», «Kurdbûn – Essere Curdo»…, Paolo Baldini