ChatGPT a scuola, in Svizzera i docenti chiedono cautela: Suggeriamo di non inserire alcun dato personale in queste applicazioni

Nell’era digitale, gli strumenti di intelligenza artificiale (IA) stanno diventando sempre più popolari in ambito educativo. In Svizzera, l’adozione di piattaforme come il chatbot ChatGPT di OpenAI ha sollevato serie preoccupazioni riguardo alla privacy e alla protezione dei dati degli studenti.

Mentre la tecnologia IA offre enormi opportunità per l’istruzione, essa pone anche notevoli sfide. Gli insegnanti, nell’ambito del loro ruolo, trattano informazioni estremamente delicate, come dettagli su disturbi dell’apprendimento degli studenti. La domanda che sorge è: quanto di questi dati finisce memorizzato in piattaforme IA e quanto è realmente protetto?

Beat Schwendimann, membro del consiglio direttivo dell’Associazione, ha rivelato una mancanza di linee guida chiare per gli educatori. “Non ci sono istruzioni chiare su ciò che possono o non possono fare”, ha detto. Schwendimann ha sottolineato l’urgente necessità di formazione per insegnanti sulla gestione sicura dei dati online e sull’evitare potenziali perdite di informazioni. Questa responsabilità, sottolinea Schwendimann, ricade sul Governo svizzero e sui Cantoni. Le linee guida etiche e le best practices devono essere stabilite a livello nazionale, garantendo che gli educatori siano adeguatamente formati e consapevoli dei potenziali rischi.

Tuttavia, non solo gli insegnanti hanno bisogno di formazione. L’intero settore dell’IA, con i suoi intricati processi e strumenti, rimane avvolto nel mistero per molti. Educa, un’agenzia governativa specializzata, ha esortato gli educatori a esercitare cautela. Tony Ritz, direttore dell’agenzia educativa, ha chiarito: “Suggerisco agli insegnanti di non inserire alcun dato personale in queste applicazioni”.

La situazione in Svizzera è resa ancora più complessa dalla recente critica dell’associazione degli insegnanti. La presidente Dagmar Rösler ha espresso preoccupazione per la carenza di insegnanti e l’impatto su la qualità dell’istruzione. Come risposta, è stato annunciato un “Piano d’azione per la qualità dell’istruzione”, con una campagna prevista per l’autunno.

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