Chi ha paura del lupo? Riparte la caccia in Europa. In Svezia 50 abbattuti in un mese, allarme degli scienziati

di Alessandro Sala

Il Tirolo si appresta a votare un via libera all’abbattimento degli esemplari cosiddetti problematici.

Anche se si tratta di un animale a rischio e per questo protetto dalle normative comunitarie, la caccia al lupo sta trovando sempre pi consensi in Europa. In Svezia aperto il dibattito sugli abbattimenti selettivi gi avviati; in Austria il land del Tirolo si prepara a dare il via libera all’uccisione degli esemplari cosiddetti problematici, facendo rientrare nell’autorizzazione anche gli orsi. Anche in Italia, periodicamente, si torna a parlare di abbattimenti dei selvatici con una ulteriore estensione ai cinghiali, tema quest’ultimo entrato di prepotenza anche nella campagna elettorale per le regionali nel Lazio. Ma cosa sta succedendo?

In Tirolo l’ok agli abbattimenti dovrebbe arrivare entro la settimana. La riforma dovrebbe avere effetto a partire da aprile e consentire con una semplice ordinanza delle autorit locali — che per legge non potr essere n impugnata n sospesa — il prelievo di lupi, orsi, linci e sciacalli dorati. Il provvedimento viene giustificato con l’uccisione da parte dei predatori di 355 animali da allevamento, con danni per circa 235 mila euro. Una cifra non particolarmente elevata, a dire il vero, facile da ristorare da parte delle istituzioni. Ma se normalmente sono le forze politiche conservatrici e di destra a ritenere legittima l’eliminazione fisica dei selvatici a tutela degli allevamenti, in questo caso anche i socialdemocratici e i liberali si dicono propensi a votare a favore. I Verdi voteranno contro e il Wwf si prepara a presentare ricorso alla Corte suprema austriaca.

In Svezia, invece, gli abbattimenti di massa sono gi incominciati. Quest’anno stata autorizzata l’uccisione di 75 lupi, pi del doppio del totale della scorsa stagione, su una popolazione totale stimata in Tuttavia, la portata dell’abbattimento pianificato per quest’anno ha allarmato gli ambientalisti. Basti pensare che sono stati 203 in totale quelli uccisi in Svezia nei 12 anni precedenti, da quando ripresa la caccia autorizzata, con una media di 16 all’anno. Di conseguenza i 50 gi uccisi in poco pi di un mese e quelli ancora potenzialmente sterminabili nella settimana che rimane prima della fine della stagione, sono un numero particolarmente alto. Di pi: tragico — sottolinea Daniel Ekblom, della Nature Conservation Society —. Potrebbe avere conseguenze per un periodo di tempo abbastanza lungo. Secondo gli scienziati, per sostenere una popolazione sana, il numero di lupi che vaga per Svezia e Finlandia non dovrebbe scendere al di sotto di 500, mentre l’Agenzia svedese per la protezione dell’ambiente ha stabilito che almeno 300 sono necessari per evitare riproduzione consanguinea dannosa. Tuttavia il parlamento di Stoccolma ha votato una risoluzione che limita la popolazione a 270 esemplari, mentre l’associazione dei cacciatori svedesi vorrebbe ridurre ulteriormente il numero arrivando a 150. Ma una basa troppo ridotta comporta rischi di accoppiamenti tra elementi consanguinei e, di conseguenza, l’indebolimento della specie che potrebbe in poco tempo tornare sulla soglia dell’estinzione. Gi oggi nella red list della Iucn, l’Unione internazionale per la conservazione della natura, classificata come altamente minacciata

I cacciatori si stanno dano un gran daffare. E il dibattito particolarmente acceso in una nazione rispettosa dell’ambiente e in generale delle regole e suona strano che ora permetta questo accanimento. Attenzione: la Svezia ha una lunga tradizione venatoria e non raro nei ristoranti svedesi vedere servita carne di alce o di orso, in aggiunta al cervo e ad altri animali che non mancano anche alle nostre latitudini. Quello che per non piace agli ambientalisti locali il fatto che vi siano quote di caccia per specie che ancora non sono fuori pericolo. I sostenitori degli abbattimenti spiegano invece che i lupi e altri animali creano grossi problemi agli allevatori soprattutto perch in alcune zone la loro concentrazione elevata. E sono considerati una minaccia anche dagli stessi cacciatori, che sostengono come molti loro cani siano stati aggrediti e uccisi nei boschi.

7 febbraio 2023 (modifica il 7 febbraio 2023 | 16:59)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, , http://xml2.corriereobjects.it/rss/homepage.xml,

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Exit mobile version