Chiara Nasti e Nicolò Zaniolo, il gamberetto, i cori e l’immaturità

di Elvira Serra

L’offesa della influencer sui social, la soddisfazione del calciatore ai cori romanisti che mettevano in discussione la paternità di Zaccagni. Lo zero assoluto dei sentimenti

Ovunque ti giri ti prende lo sconforto. Sia che provi a raccontarla dalla parte di Chiara Nasti, che ha difeso l’onore di Mattia Zaccagni brandendo un gamberetto. Sia che la racconti dalla parte di Nicolò Zaniolo, lusingato dai cori romanisti che lo volevano padre del nascituro Zaccagni-Nasti. Sia che guardi i tifosi, di una squadra o dell’altra, tanto le offese, a turno, sono le stesse. Colpisce il livello, o forse pretendiamo troppo? Eppure si può essere influencer responsabili e giocatori modello, soprattutto se hai due milioni di follower, in un caso, o sei già padre, nell’altro.

Riassunto, per chi non lo sapesse. Chiara Nasti, 24 anni, influencer e imprenditrice (di sé stessa) napoletana, un Grande Fratello Vip, ha avuto una storia con Nicolò Zaniolo, 22, centrocampista offensivo (in tutti i sensi) della Roma. Ad aprile dell’anno scorso si lasciano, lui tre mesi dopo diventa padre con la ex Sara Scaperrotta, con cui però non ritorna insieme. Nel frattempo Nasti si fidanza con Mattia Zaccagni, 26, stesso ruolo sul campo di Zaniolo, però con la Lazio, e non c’è niente da stupirsi, perché è facile innamorarsi tra persone che frequentano lo stesso ambiente. Poi Chiara e Mattia aspettano un figlio, sappiamo che è un maschietto, perché l’annuncio — o come usa dire oggi all’americana, il baby shower — è stato dato all’Olimpico, noleggiato apposta per il lieto evento, con tanto di cannoni che hanno esploso i coriandoli celesti. Una cafonata, per i comuni mortali; siete rosiconi, ha replicato lei (per l’esattezza: «Disprezzate perché non potete avere lo stesso»).

Ce ne sarebbe abbastanza per dire che si stava meglio quando si stava peggio e il sesso del bambino si conosceva il giorno del parto, con buona pace di chi aveva comprato le tutine rosa ed era arrivato un maschio (ma nemmeno questo oggi si potrebbe più dire, perché siamo nell’era del no gender). E allora non lo diremo, perché i tempi sono cambiati, Halloween è arrivato da un pezzo e non si capisce perché non si possa importare dall’America anche la festicciola per far scoprire al futuro papà se avrà una figlia o un figlio, pure se non tutti possono noleggiarsi lo Stadio Olimpico.

Il quadro sembra completo, quand’ecco la trasferta a Tirana della Magica Roma. I giallorossi battono gli olandesi del Feyenoord 1-0. Rientro in Italia, festa sul pullman scoperto, cori dei tifosi: «Il figlio di Zaccagni è di Zaniolo». Il romanista ride con orgoglio, lo sa anche lui che è un colpo basso, ma in fondo è in ballo la sua virilità e dunque ammicca. Sembrava abbastanza penoso già così, quand’ecco il gran finale, la versione di Chiara, che sollecitata — con le peggiori intenzioni — a dire cosa ne pensasse, ha replicato in mondovisione (vabbe’, a due milioni di follower soltanto) «che con quel gamberetto non si sa come già ne abbia avuto uno e che siete tutti sfigati e fate anche schifo». Onestamente ci mancava solo che aggiungesse «gne-gne-gne» ed era tutto perfetto, lo zero assoluto, altro che sentimenti, rispetto, passione, Robert Redford che incontra Barbra Streisand e dice «tu non molli mai» e lei risponde «solo se ci sono proprio obbligata, però so perdere molto bene» (in Come eravamo, per la cronaca; correva l’anno 1973).

Forse bisognerebbe far finta di niente, cancellare, dimenticare. Tanto cosa vuoi parlare di body shaming, diffamazione, revenge porn. L’unico vero reato, non punibile dal codice penale, è una grande immaturità. Fine (triste) della storia.

31 maggio 2022 (modifica il 31 maggio 2022 | 12:03)

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, 2022-05-31 12:38:00, L’offesa della influencer sui social, la soddisfazione del calciatore ai cori romanisti che mettevano in discussione la paternità di Zaccagni. Lo zero assoluto dei sentimenti, Elvira Serra

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