di Valerio Cappelli
2022 nelle sale: 45 milioni di spettatori (+81% rispetto all’anno precedente. Aldo, Giovanni e Giacomo gli italiani pi visti con 6 milioni e mezzo, mentre Avatar a 38 milioni. La Francia, paese di riferimento, ha numeri pi grandi del triplo
Avatar lass, a 38 milioni d’incasso. E il cinema italiano come sta? C’ cauto ottimismo. Gli operatori del settore dicono che questo sar un anno cruciale. Obiettivo: tornare ai risultati pre pandemia. Siamo lontani. Gli spettatori sono stati 45 milioni, per un incasso di 44 milioni 535 mila. I risultati sono migliori rispetto al 2021 (+ 81 percento di incassi), tuttavia – dice Mario Lorini presidente dell’Anec – siamo sotto la soglia delle auspicate 50 milioni di presenze, nel triennio precedente gli spettatori annui erano 100 milioni. E Francesco Rutelli, presidente dell’Anica: L’attesa verso le sale accresciuta anche da parte delle piattaforme, le antagoniste. Massimo Proietti, di Universal e Cinetel che rileva i dati, rivendica il primato delle sale: Chi va una volta l’anno al cinema sono 15-20 milioni, siamo noi la pi importante piattaforma, non vedo una dialettica tipo vivo io muori te. C’ spazio per tutti.
C’ un rovesciamento della vox populi secondo cui sono gli adulti a frequentare le sale: gli over 50, porzione cruciale per il cinema di qualit, sono in affanno, la fascia d’et 50-59 anni raggiunge infatti l’11 percento delle presenze, quella degli over 60 addirittura il 9 percento, mentre le fasce 15-24, e 35-49 anni si attestano al 23 percento. E per i film italiani non sono per adolescenti. Insomma, sono i giovani ad andare al cinema, ma il cinema italiano si rivolge a un target adulto. Nel paese di riferimento, la Francia, al contrario la ripresa stata sostenuta dagli over 50, e le presenze, a quota 151 milioni, sono il triplo delle nostre.
Cinetel divide il pubblico in tre fasce: i frequentatori con 10 ingressi l’anno rappresentano il 19 percento; i regolari, con 5-10 ingressi l’anno, sono al 45 percento; i casuali si attestano al 36 percento e vanno al cinema 5 volte l’anno. L’Italia stato l’unico paese con l’obbligo della mascherina fino al giugno ’22. La pandemia ha impigrito tutti. Diego Novelli di Cinetel dice: Mancano la met delle persone che andavano al cinema prima del Covid, non sappiamo chi sono e chi ci tornato, ma d’ora in poi avremo settimanalmente un profilo socio-demografico. Le macerie appaiono lontane, si passa alla ricostruzione e uno snodo importante sono i festival, a Cannes dovrebbero andare Nanni Moretti (Il sol dell’avvenire) e Matteo Garrone (Io capitano).
Si producono troppi film (498), grazie agli sgravi fiscali riversati a pioggia, rispetto a quelli che escono (221). Giampaolo Letta di Medusa sta vivendo un momento d’oro grazie ai primi due incassi italiani: Il grande giorno di Aldo, Giovanni e Giacomo a 6 milioni e mezzo; La stranezza di Roberto And a quota 5 milioni e 600 mila). Letta dice che il rischio che si fanno tanti film, forse troppi. E’ fondamentale che le risorse pubbliche vengano usate al meglio.
Note positive: nel 2022 rispetto al ’21 ci sono pi cinema (35) e schermi (65); la quota di italiana, risalita di due punti, al 19,7 percento (al primo posto gli USA col 58 percento). Andrea Occhipinti di Lucky Red ricorda una vecchia copertina di Paris Match, in copertina Marilyn, titolo, Con l’arrivo della tv Hollywood sparir? Era il 1953.
10 gennaio 2023 (modifica il 10 gennaio 2023 | 17:24)
© RIPRODUZIONE RISERVATA