Una città, un museo. Napoli, dopo 50 anni aperti al pubblico i giardini e le fontane del Mann

di Natascia Festa

Mille metri quadrati dello spazio verde progettato dall’architetto Pietro Bianchi nel 1832 e riletto negli anni Trenta da Amedeo Maiuri. La restituzione alle visite si completata con il restauro, a cura di Silvia Neri, del cosiddetto Giardino della Vanella

Un viaggio in otto tappe, per scoprire 8 citt e 8 musei, i loro tesori d’arte, ma anche la storia e la cultura di otto mete che il numero di 7 in edicola il 10 febbraio propone ai suoi lettori: Gedda, Parigi, Manchester, Vienna, Firenze, Napoli, Torino e Roma, per un viaggio sorprendente. Proponiamo online alcune di queste puntate per iu lettori di Corriere.it. Buona lettura

Tre insospettabili giardini incastonati in uno dei pi importanti musei al mondo. Al Mann, tra la perfezione della statuaria greco-romana della Collezione Farnese e l’imprevedibile creativit erotica del Gabinetto segreto, una pausa per guardare il cielo sopra Napoli aiuta. Per farlo non pi necessario uscire dal Museo Archeologico che conserva i tesori di Pompei ed Ercolano (e non solo), basta raggiungere uno dei tre spazi che s’aprono tra un cortile e l’altro.

Cinquant’anni di attesa

La restituzione di questo trittico green stata completata appena un mese fa con il restauro, a cura di Silvia Neri, del cosiddetto Giardino della Vanella, chiuso ai visitatori per oltre cinquant’anni. Dalla seconda met del secolo scorso, infatti, era stato ridotto a deposito di marmi a cielo aperto: capitelli, busti e colonne, tra gli innumerevoli reperti di questo sito che svela i tesori delle citt sepolte sotto il Vesuvio.

L’imponente percorso di recupero del Museo guidato da Paolo Giulierini, che ne ha fatto l’epicentro pi vivace della vita culturale napoletana, ha restituito per ultimi mille metri quadrati dello spazio verde progettato dall’architetto Pietro Bianchi nel 1832 e riletto negli anni Trenta da Amedeo Maiuri. Si deve proprio all’archeologo “di culto” la peschiera centrale, riproduzione in scala di una piscina marittima di una delle pi sontuose ville romane di Formia. E non escluso che presto riusciremo anche a farvi tornare le spigole dice il direttore che aggiunge: La fruibilit della Vanella completa il percorso di valorizzazione del verde museale che ha gi consegnato i Giardini delle Fontane e delle Camelie.

Realt aumentata

Questo spazio longitudinale da luogo della techne diventa tecnologico: grazie al wi-fi e alle ricerche del Dipartimento di Agraria dell’Universit Federico II, i visitatori potranno leggere il Qr code delle piante e individuare simmetrie con le specialit botaniche illustrate in mosaici e affreschi . S’aspetta ora la fioritura delle rose iceberg e dei papaveri orientali appena piantumati. Intanto che diventino rigogliosi, si pu gi godere a pieno degli altri due giardini otto-novecenteschi dai quali svettano le longilinee palme Washingtonia filifera : detti appunto “delle Camelie” e “delle Fontane”, si aprono ai lati dell’atrio del Museo con panchine perfette per qualche momento di otium.

NOTE NAPOLETANE A MARGINE

Pizza, libri e tessuti
Uscendo dal Mann, proseguendo in direzione Orto Botanico, una serie di librerie con un’ampia offerta di titoli su Napoli soddisfano ogni desiderio di approfondimento.
In 5 minuti si arriva al mercatino di via Vergini che segna l’ingresso nel rione Sanit. uno dei pi autentici di Napoli.
Imperdibile una tappa al Panificio Coppola che sforna pizze con la scarola, salsicce e “friarielli” e focacce.
Se vi piaciuto il cappotto rosso di Mina Settembre (Rai), interpretata da Serena Rossi, tratta dai romanzi di Maurizio de Giovanni, proseguite per via Foria fino a Geda.

Per mangiare, basta attraversare Porta San Gennaro affrescata da Mattia Preti: la trattoria Capasso (foto sopra) una garanzia dal 1847.

11 febbraio 2023 (modifica il 11 febbraio 2023 | 08:05)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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