di Paolo Conti
Nel corso degli eventi bellici, monumenti e opere d’arte sono bombardate o razziate. Successe cos anche nel nostro Paese, durante la seconda guerra mondiale, ma ovunque ci furono persone che si mobilitarono per nascondere i nostri tesori
Un viaggio in otto tappe, per scoprire 8 citt e 8 musei, i loro tesori d’arte, ma anche la storia e la cultura di otto mete che il numero di 7 in edicola il 10 febbraio propone ai suoi lettori: Gedda, Parigi, Manchester, Vienna, Firenze, Napoli, Torino e Roma, per un viaggio sorprendente. Proponiamo online alcune di queste puntate per iu lettori di Corriere.it. Buona lettura
Nel magnifico contesto delle Scuderie del Quirinale (costruite tra il 1722 e il 1732 e firmate prima da Alessandro Specchi e poi da Ferdinando Fuga) aperta una mostra dal doppio registro: insieme artistica e storica. un itinerario alla scoperta di un capitolo essenziale per la tutela del nostro Immenso Patrimonio culturale: il pericolo corso dai nostri beni architettonici, pittorici e scultorei durante la Seconda guerra mondiale. La mostra si intitola Arte Liberata 1937-1947 (rester aperta fino al 10 aprile 2023) e racconta l’eroica mobilitazione di donne e uomini legati alla tutela per proteggere i nostri tesori: soprintendenti, storici dell’arte, semplici custodi, imballatori, autisti di camion. All’inizio il visitatore si imbatte in un capolavoro assoluto: il Discobolo Lancellotti, copia marmorea romana di Et Antonina dell’originale bronzeo (perduto) di Mirone: dietro appare Adolf Hitler che nel 1938 riusc ad acquistarlo dal Principe Lancellotti dopo mille pressioni su Mussolini.
Il Tiziano che piaceva al nazista Gring
Sarebbe stato destinato al futuro, farneticante Museo del Reich poi mai realizzato. Il Discobolo torner in Italia solo nel dopoguerra e grazie a un difficile lavoro diplomatico: nella mostra si ricostruisce il capitolo delle restituzioni dopo le razze, per esempio di Herman Gring che si impossess della Danae di Tiziano per abbellire la sua tenuta di campagna. Ma poi ci sono le storie delle donne degli uomini che protessero dai bombardamenti centinaia di capolavori: l’assoluto protagonista Pasquale Rotondi, soprintendente alle Gallerie delle Marche, che trasport e salv per esempio la Madonna di Senigallia di Piero della Francesca (perno splendido della mostra). continua a leggere dopo i link
O Fernanda Wittgens, prima direttrice di Brera, eroina della Resistenza, protagonista della ricostruzione del museo nel Dopoguerra. O Palma Bucarelli, alla Galleria Nazionale di Arte Moderna a Roma. Luigi De Gregori che salv il Patrimonio librario nazionale. Fotografie, filmati, documenti ci riportano in una stagione tragica ma essenziale nella storia del nostro Paese (leggi anche https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/22_dicembre_17/da-tiziano-a-piero-della-francesca-quei-capolavori-salvati-dalla-guerra-d911e866-63e1-417f-88bd-3ae28672cxlk.shtml).
11 febbraio 2023 (modifica il 11 febbraio 2023 | 07:56)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
, , http://xml2.corriereobjects.it/rss/homepage.xml,