Il Ministero dell’Università e della Ricerca ha pubblicato il decreto ministeriale che disciplina le classi di laurea. Lo schema di decreto, in via di estrema sintesi, lascia invariata la denominazione delle 45 classi di laurea indicate nell’allegato, ma ne modifica i contenuti didattico-formativi.
DECRETO CLASSI DI LAUREA (magistrali)
ALLEGATO lauree triennali
ALLEGATO lauree magistrali
Tale riforma, prevista del PNRR, prevede l’aggiornamento dei curricula universitari, al fine di ridurre i rigidi confini esistenti che limitano la possibilità di creare percorsi interdisciplinari.
L’obiettivo principale di queste nuove disposizioni è di migliorare la qualità dell’istruzione superiore e di rendere i corsi di laurea più pertinenti e attuali rispetto alle esigenze del mercato del lavoro e della società.
Una delle principali novità del decreto è la definizione di nuove classi per i corsi di laurea. Le università sono tenute a istituire e attivare corsi di laurea professionalizzanti, rispettando specifiche classi di appartenenza. È importante notare che non è consentito istituire due corsi di laurea nella stessa classe se i loro programmi didattici non differiscono per almeno 40 crediti.
I regolamenti didattici degli atenei devono ora conformarsi alle nuove disposizioni, inclusa l’istituzione di nuovi corsi a partire dall’anno accademico 2024/2025. Le università hanno l’obbligo di aggiornare i loro regolamenti in modo tempestivo per garantire l’avvio dei nuovi corsi con ordinamenti aggiornati.
I regolamenti didattici possono ora favorire la realizzazione di corsi di laurea in collaborazione tra più dipartimenti o università, promuovendo l’interdisciplinarità e la cooperazione accademica.
Il decreto stabilisce anche criteri rigorosi per l’assegnazione dei crediti formativi, richiedendo che gli obiettivi formativi dei corsi siano in linea con gli standard europei e con i possibili sbocchi professionali. Inoltre, le università sono incoraggiate a fornire agli studenti una formazione solida e concentrata, evitando la dispersione su un eccessivo numero di discipline.
I regolamenti didattici determinano, per ciascun corso di laurea, l’impegno orario che deve rimanere a disposizione dello studente e che non deve essere inferiore al 50% dell’impegno orario complessivo, salvo quando siano previste attività formative ad alto contenuto sperimentale o pratico. Gli studenti che abbiano maturato 120 crediti sono ammessi a sostenere la prova finale per il conseguimento del titolo di studio.
Particolare attenzione è stata data alla facilitazione della mobilità degli studenti tra i vari corsi di laurea e università, con l’obiettivo di massimizzare il riconoscimento dei crediti già acquisiti.
Le disposizioni in esame si applichino a tutte le università, statali e non statali, ivi comprese le università telematiche.
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Autore dell’articolo Andrea Carlino