Coe (Atletica): «Russia ammessa? Spero si trovi un modo»

di Marco Bonarrigo

Il presidente di World Athletics esamina due dossier: Russia e Kenya. Se si trova un percorso per far gareggiare gli atleti russi io sono favorevole purch questo sia etico e accettabile. Contrario a squalificare il Kenya per doping

Dopo una stagione che definisce trionfale per le prestazioni mostrate dagli atleti su piste e pedane, cominciando dai fenomeni Duplantis e McLaughlin, per il successo dei vari campionati organizzati e perch per la prima volta il nome di Usain Bolt non il pi cliccato sul nostro sito web, Sebastian Coe, presidente di World Athletics, esamina due dossier scottanti sul tavolo della sua federazione che riguardano nazioni lontanissime tra loro ma vicine per criticit: Russia e Kenya.

Lord Coe, Thomas Bach si espresso a favore del ritorno della Russia alle competizioni e il presidente ucraino Zelensky ha trovato sconcertante la dichiarazione del presidente del Cio ricordando l’aggressione al suo Paese e i 180 atleti ucraini gi caduti in guerra. Lei cosa ne pensa?
Io comincio sgombrando il campo dagli equivoci: al posto di Zelensky avrei espresso esattamente lo stesso concetto. Come si pu non dargli ragione? Poi per….

Poi per?
Gi Churchill definiva la Russia un enigma irrisolvibile e non che le cose siano cambiate tanto. Vinsi i 1.500 metri ai Giochi di Mosca quando molte nazioni li boicottarono per via dell’invasione in Afghanistan mentre a Londra 2012, dove presiedevo il comitato organizzatore, ci fu lo scandalo del doping. Sempre russi, sempre criticit a cui si sono cercate soluzioni.

E adesso?
E adesso dico, ma questo vale per qualunque altro Paese in conflitto, che se si trova un percorso per far gareggiare gli atleti russi io sono favorevole purch questo sia etico e accettabile. La sfida capire cos’ etico e accettabile quando da una parte c’ un paese aggredito, si contano 180 atleti morti e tante strutture sportive distrutte.

Quindi?
Quindi vale la pena di esplorare questo possibile percorso, ma solo se tutti gli atleti verranno messi nelle stesse condizioni e il percorso sar accettabile.

Resta il fatto che voi dell’atletica avete per primi sospeso la Russia per lo scandalo doping.
Certo e la sospensione resta in vigore. Il prossimo marzo la task force del Cio confermer o meno il lieve ottimismo espresso sui progressi dello sport russo dal punto di vista della cultura della legalit. Prima di quella data ogni altro discorso prematuro.

Sul fronte doping, la situazione del Kenya esplosiva: 30 atleti di alto o altissimo livello fermati nel 2022. Molti chiedono di sospendere l’intera nazione per non trovarsi a breve con record falsati e medaglie da riassegnare.
Chi chiede di sospendere il Kenya non si rende conto della complessit del caso. Il Kenya non la Russia, qui lo stato non supporta l’illegalit. Vero: il numero dei dopati largo e drammatico e se uno fermo all’idea romantica dell’atletica del vecchio Kenya di Kip Keino rimane sconcertato.

Come se ne esce, quindi?
Ho avuto incoraggianti discussioni con la federazione, il governo, l’organizzazione antidoping nazionale. Nessuno vuole essere danneggiato in modo cos pesante. Lo Stato riconosce che la situazione insostenibile e metter 25 milioni nei prossimi 5 anni per controlli ed educazione. Hanno capito che bisogna agire subito e questo mi rende ottimista.

20 dicembre 2022 (modifica il 20 dicembre 2022 | 23:20)

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, 2022-12-20 22:43:00, Il presidente di World Athletics esamina due dossier: Russia e Kenya. «Se si trova un percorso per far gareggiare gli atleti russi io sono favorevole purché questo sia etico e accettabile. Contrario a squalificare il Kenya per doping» , Marco Bonarrigo

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