«Il collegio» torna al 1958 e l’atmosfera diventa più favolistica

di Aldo Grasso

La distanza temporale toglie all’avventura dei ragazzi dei riferimenti concreti

Su Rai2 ha preso il via la settima edizione de «Il collegio», uno dei programmi che è riuscito a dare un’identità alla rete. Con il passare degli anni, il programma ha perso quell’aria di esperimento sociale: una classe di adolescenti, nel pieno dell’età scolare, rinuncia alle comodità della vita moderna per trascorrere un mese all’interno di una struttura (il Collegio Regina Margherita di Anagni) pensata come un convitto in cui vigono le regole del 1958, con l’obiettivo di prepararsi a sostenere l’esame di licenza media in vigore in quell’anno fatidico. Preside, professori e sorveglianti rappresentano l’autorità, e vanno ascoltati e rispettati.

Forse proprio la distanza temporale (nel 1958 non erano nati nemmeno i loro genitori) toglie all’avventura dei ragazzi dei riferimenti concreti (nella sala ricreativa solo una ragazza aveva sentito pronunciare il nome di Elvis Presley) e li immerge in un’atmosfera più favolistica, resa tale anche dalla voce fuori campo di Nino Frassica. Tutti i riferimenti storici che la trasmissione propone, anche con l’aiuto di filmati dell’epoca, sono perduti nel tempo, irrecuperabili per loro, sia il primo tronco dell’Autostrada del Sole o la grande idea di Telescuola.

Il corpo docenti è stato in parte cambiato, con il solo Andrea Maggi riconfermato (insieme ai sorveglianti Lucia Gravante e Matteo Caremoli e al preside Paolo Bosisio). La classe, infatti, è stata suddivisa in una sezione dedicata alla scuola media (la sezione A) e l’altra riservata all’avviamento professionale, come usava all’epoca (la sezione B).

Come tutti i docu-reality, anche « Il collegio» vive sul montaggio: curioso l’inserimento del materiale di repertorio di pubblico americano plaudente (come fossero le «risate in scatola» delle sitcom).

«Il Collegio», realizzato in collaborazione con Banijay Italia, è basato sul format internazionale «That’ll teach’em» di cui la Rai ha acquisito i diritti.

19 ottobre 2022 (modifica il 19 ottobre 2022 | 18:30)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-10-19 19:25:00,

di Aldo Grasso

La distanza temporale toglie all’avventura dei ragazzi dei riferimenti concreti

Su Rai2 ha preso il via la settima edizione de «Il collegio», uno dei programmi che è riuscito a dare un’identità alla rete. Con il passare degli anni, il programma ha perso quell’aria di esperimento sociale: una classe di adolescenti, nel pieno dell’età scolare, rinuncia alle comodità della vita moderna per trascorrere un mese all’interno di una struttura (il Collegio Regina Margherita di Anagni) pensata come un convitto in cui vigono le regole del 1958, con l’obiettivo di prepararsi a sostenere l’esame di licenza media in vigore in quell’anno fatidico. Preside, professori e sorveglianti rappresentano l’autorità, e vanno ascoltati e rispettati.

Forse proprio la distanza temporale (nel 1958 non erano nati nemmeno i loro genitori) toglie all’avventura dei ragazzi dei riferimenti concreti (nella sala ricreativa solo una ragazza aveva sentito pronunciare il nome di Elvis Presley) e li immerge in un’atmosfera più favolistica, resa tale anche dalla voce fuori campo di Nino Frassica. Tutti i riferimenti storici che la trasmissione propone, anche con l’aiuto di filmati dell’epoca, sono perduti nel tempo, irrecuperabili per loro, sia il primo tronco dell’Autostrada del Sole o la grande idea di Telescuola.

Il corpo docenti è stato in parte cambiato, con il solo Andrea Maggi riconfermato (insieme ai sorveglianti Lucia Gravante e Matteo Caremoli e al preside Paolo Bosisio). La classe, infatti, è stata suddivisa in una sezione dedicata alla scuola media (la sezione A) e l’altra riservata all’avviamento professionale, come usava all’epoca (la sezione B).

Come tutti i docu-reality, anche « Il collegio» vive sul montaggio: curioso l’inserimento del materiale di repertorio di pubblico americano plaudente (come fossero le «risate in scatola» delle sitcom).

«Il Collegio», realizzato in collaborazione con Banijay Italia, è basato sul format internazionale «That’ll teach’em» di cui la Rai ha acquisito i diritti.

19 ottobre 2022 (modifica il 19 ottobre 2022 | 18:30)

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