Tutti gli esseri umani passano la vita ricercando la felicità. Una felicità che è possibile raggiugere più facilmente nelle relazione con l’altro e nell’aiuto reciproco perché, prima di tutto, siamo esseri sociali. Quando, con le nostre azioni, contribuiamo al bene comune, arricchiamo noi stessi e di conseguenza anche l’ambiente si arricchisce. Per riuscirci dobbiamo però allenarci ad avere una postura dialogica, creare un “ambiente sicuro” arricchito e abitato da relazioni “amicali”. Come fare? Si proverà a trovare una risposta a questa domanda nel corso del convegno nazionale a Bergamo (Spazio Polaresco – Via del Polaresco, 15), che inizia oggi, 20 ottobre e termina domenica, 22 ottobre, “Coltivare la cultura del dialogo”. L’evento è organizzato con il patrocinio del Comune di Bergamo, Assessorato istruzione, università, formazione, sport e tempo libero, politiche per i giovani, edilizia scolastica e sportiva e in partnership con l’Università di Pisa e con l’Associazione Pratiche Dialogiche Italia.
Alla base del convegno, la condivisione delle buone pratiche che si inserisce nel lungo e generativo percorso che ogni Istituzione scolastica della Rete Scuole Dialogiche ha promosso e già realizzato negli anni, per promuovere un’alleanza democratica ed inclusiva, che veda insieme tutte le componenti della comunità scolastica, le reti sociali e governance locali. Un’alleanza fondata sulle relazioni, sul dialogo, sull’arte di fare e di ricevere domande, sulle narrazioni individuali e collettive, sul riconoscimento e lo sviluppo delle competenze. Partecipano al convegno nazionale R. Barone, CT Direttore UOC MDSM Caltagirone, L. Candiotto, Filosofia delle relazioni, A. Biscaldi, Discipline Demo-etno-antropologiche UniMi, E. Gulino, CT, G. Montemagno, G. Sortino, CT, L. Interlandi CT, G. Alario, Ass. Servizi Sociali CT, S. Sarzi Sartori, TN e S. Pedrazzoli, Ass. ai Nidi, Scuola e Pubblica Istruzione MN.
Le scuole della Rete condividono la consapevolezza, la responsabilità, l’incertezza e le preoccupazioni per l’emergenza educativa e desiderano attivarsi per contribuire a trovare un percorso comune per affrontarla in modo creativo, partecipato, condiviso ed efficace e promuovere una innovazione sociale trasformativa capace di iniziative glocali per reimmaginare come i processi di apprendimento-insegnamento, la conoscenza e le competenze possono plasmare il futuro dell’umanità, del pianeta, dei territori in cui si vive. Dal 2021 lavorano per individuare nelle pratiche dialogiche, così come proposto dall’Università di Pisa e da Dialogical Practices Coaching and Mindfulness (DPC&M), l’approccio adeguato ed efficace per affrontare anche i temi divisivi dell’emergenza educativa. La condivisione delle buone pratiche si inserisce nel lungo e generativo percorso per promuovere un’alleanza democratica ed inclusiva, che veda insieme tutte le componenti della comunità scolastica, le reti sociali e governance locali, uniti nel comune interesse per la costruzione di comunità educanti. Un’alleanza fondata sulle relazioni, sul dialogo, sull’arte di fare e di ricevere domande, sulle narrazioni individuali e collettive, sul riconoscimento e lo sviluppo delle competenze.
Qui è possibile visionare il programma del convegno
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