Il Comitato Olimpico: «Russia ai Giochi». Zelensky: «Un’idea che mi sconvolge»

di Gaia Piccardi e Marco Bonarrigo

Bach: lo sport deve unire. E Macron con lui. Gli atleti russi sono stati banditi dalle Olimpiadi gi dal 2014 per il doping, poi riammessi con bandiera neutra

Un gesto politico fortissimo e molto discutibile: riammettere gli atleti russi — in un primo tempo squalificati per lo scandalo doping del laboratorio colabrodo dei Giochi invernali di Sochi 2014, poi riammessi in quota contingentata sotto bandiera neutra e dal 24 febbraio scorso banditi (insieme ai bielorussi) a causa della guerra dichiarata dalla Russia all’Ucraina, al consesso dello sport internazionale. lamoral suasion che il presidente del Comitato olimpico internazionale, Thomas Bach, sta esercitando sulle Federazioni. Obiettivo: riavere gi alle prossime Olimpiadi (Parigi 2024, estiva, e Milano-Cortina 2026, invernale) gli atleti dell’amico Putin ai nastri di partenza.

A Volodymyr Zelensky l’apertura paventata dal grande capo dello sport planetario non andata gi: Voglio ricordare che nel conflitto, da quando siamo stati invasi, sono gi morti 184 atleti ucraini — ha detto il presidente — e che i russi usano da sempre lo sport come strumento di propaganda. L’idea che Russia e Bielorussia possano tornare a gareggiare a livello internazionale mi sconvolge. L’unica risposta seria ad uno stato terroristico consiste nel suo completo isolamento anche nel contesto sportivo.

In coda a un Comitato esecutivo lunghissimo (a cui era stato invitato tra le polemiche anche il capo dello sport olimpico russo Stanislav Pozdnyakov), a inizio dicembre Bach aveva dichiarato che se le sanzioni restano fuori discussione, rimane il fatto che la questione della partecipazione degli atleti diversa da quella delle punizioni alle Nazioni a cui appartengono. Ci che non abbiamo mai voluto fare proibire agli atleti di gareggiare solo a causa del loro passaporto. Dobbiamo superare questo dilemma e tornare ai meriti sportivi, non all’ingerenza politica. Nella stessa occasione, Bach aveva anche aspramente criticato la decisione degli organizzatori di Wimbledon e del governo britannico di bandire dal torneo i tennisti russi e bielorussi, definendola contraria allo spirito olimpico.

La telefonata tra i due presidenti, ieri, non servita a chiarire le incomprensioni: Zelensky rimasto sulle sue posizioni (Il bando deve valere anche per gli atleti), mentre Bach gli ha ricordato la risoluzione dell’Onu sulla natura unificante e conciliativa dello sport ma anche, meno poeticamente, i 7,5 milioni di dollari donati dal Cio al Comitato olimpico ucraino perch i suoi atleti possano presentarsi nelle migliori condizioni possibili ai prossimi Giochi. Le parole di Bach hanno provocato l’immediata reazione del ministro dello sport e presidente del Comitato olimpico ucraino: Faremo tutto quello che nelle nostre possibilit per non avere russi e bielorussi in gara — aveva spiegato Vadym Guttsait — e per non vedere issate le loro bandiere sul pennone fino a quando la guerra non sar finita. Bach ha invece trovato un alleato nel presidente francese Macron che, a 589 giorni dall’Olimpiade in casa sua, ha detto di volere Giochi aperti a tutte le nazioni, nello spirito olimpico, incluse quelle in guerra.

15 dicembre 2022 (modifica il 15 dicembre 2022 | 21:54)

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, 2022-12-15 20:58:00, Bach: lo sport deve unire. E Macron è con lui. Gli atleti russi sono stati banditi dalle Olimpiadi già dal 2014 per il doping, poi riammessi con bandiera neutra, Gaia Piccardi e Marco Bonarrigo

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