Comunali 2022, nelle liste 18 «impresentabili»: da Nord a Sud, l’elenco dell’Antimafia

di Giuseppe Alberto FalciLa commissione parlamentare ha esaminato oltre 19 mila partecipanti alle elezioni del 12 giugno: candidati con condanne o rinvii a giudizio. I casi, da Verona a Frosinone. Le criticità maggiori arrivano da Palermo, con 4 nomi Alle 8 di sera Nicola Morra consegna la lista dei 18 candidati alle Amministrative ritenuti «impresentabili». La commissione Antimafia ha preso in considerazione una platea di 19 mila partecipanti alle consultazioni comunali e solo a tarda sera, dopo un esame durato diverse ore, ha tirato le somme. Sia come sia, Morra ha dovuto fare una «doverosa premessa»: «Sono arrivate delle note di rettifica anche nel pomeriggio. Provvederemo a rettificare i giudizi di impresentabilità anche lunedì». Le criticità maggiori, secondo la commissione, arrivano da Palermo, finita al centro delle polemiche per gli arresti di due candidati consiglieri comunali. Le manette sono infatti scattate per Pietro Polizzi di Forza Italia, e ieri per Francesco Lombardo, presente nella lista di Fratelli d’Italia. Non a caso su questi ultimi due nomi Morra dice: «Lombardo e Polizzi sarebbero stati presentabilissimi, il codice di autoregolamentazione e la legge Severino non avrebbero impedito loro di essere sottoposti al giudizio degli elettori e noi adottiamo criteri giuridici che rinviano ad atti investigativi avviati o definiti». Fatto sta che gli «impresentabili» del capoluogo siciliano sono quattro, due fanno parte delle liste a sostegno del candidato di centrodestra Roberto Lagalla, al centro delle polemiche per il sostegno di Totò Cuffaro e Marcello Dell’Utri. Giuseppe Milazzo è nella lista di Fratelli D’Italia e a quanto risulta alla commissione Antimafia è stato rinviato a giudizio per concussione. Sempre nelle liste di centrodestra c’è Totò Lentini di Alleanza per Palermo-Movimento Iniziativa popolare. Per il centrista c’è un rinvio a giudizio per tentata concussione. Nella lista degli «impresentabili» della commissione di Palazzo San Macuto si annovera anche il profilo di Giuseppe Lupo, capogruppo del Pd al Parlamento siciliano, rinviato a giudizio per corruzione. E sempre da quelle parti la commissione Antimafia punta il dito sulla candidatura di Francesco La Mantia di Noi con l’Italia-Noi di Centro Mastella. Nei confronti di La Mantia è stata emessa una condanna in primo e secondo grado per riciclaggio, nonché una sentenza della Corte di Cassazione di annullamento con rinvio alla Corte di Appello di Palermo. A Verona, altro capoluogo significativo per la tornata elettorale e per gli equilibri nazionali, c’è Luca Bagliani della lista Battiti per Verona che appoggia il sindaco uscente Federico Sboarina, sostenuto da Lega e FdI. Bagliani è stato rinviato a giudizio per istigazione alla corruzione, ipotesi di reato che risalirebbe al gennaio 2013. Olga Marsico anima la lista di Forza Italia a Piacenza: l’azzurra si ritrova una condanna in primo e secondo grado per peculato. Pertanto, si legge nel dossier della commissione Antimafia, «la candidata ove eletta verrebbe sospesa di diritto dalla carica». Nel mazzo dei 18 «impresentabili» figura il candidato sindaco di Frosinone Mauro Vicano, per la lista «Per Frosinone se vuoi si fa», rinviato a giudizio per «attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti». 10 giugno 2022 (modifica il 10 giugno 2022 | 22:39) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-06-10 20:40:00, La commissione parlamentare ha esaminato oltre 19 mila partecipanti alle elezioni del 12 giugno: candidati con condanne o rinvii a giudizio. I casi, da Verona a Frosinone. Le criticità maggiori arrivano da Palermo, con 4 nomi, Giuseppe Alberto Falci

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