Comunali a Catanzaro, il centrodestra propone Filippo Mancuso ma lui declina

“Sono lusingato per la richiesta degli esponenti del centrodestra di essere il candidato sindaco di Catanzaro. Purtroppo, lo status di consigliere regionale – ottenuto grazie alla fiducia dei cittadini delle tre province del collegio Centro della Calabria – e le prerogative di Presidente del Consiglio regionale che sto esercitando da poco più di tre mesi, tra l’altro in una fase di grave crisi della Calabria che esige una programmazione intensa delle attività legislative e amministrative della Regione, non mi consentono di accogliere la proposta”. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, dopo che in mattinata aveva proposto la sua candidatura a sindaco del capoluogo.
“L’indicazione del mio nome, pur ringraziando per l’apprezzamento politico alla mia persona, avviene tuttavia – ha evidenziato Mancuso – a seguito di un’altra riunione inconcludente. Ho avuto modo di indicare alle riunioni del centrodestra personalità in possesso dei requisiti di competenza e alta professionalità, ma sono state oggetto di veti e disapprovazioni. Prima della riunione odierna, inoltre, avevo pubblicamente asserito (nel corso di un’intervista televisiva) che, continuando a dire ‘no’ ad ogni proposta senza avanzare alternative valide, si sarebbe certificato lo stato confusionale del centrodestra catanzarese, aggiungendo che ‘se oggi non si chiude su un nome valido evidentemente ci sono progetti diversi. Tutto ciò, lascia intendere che il centrodestra cittadino, non riuscendo a fare sintesi in un momento cosi delicato, ha bisogno di essere opportunamente ripensato. In ogni caso, mentre assicuro, come unico consigliere regionale catanzarese eletto in Consiglio, il mio sostengo alla città, auspico che prevalgano buon senso e razionalità politica e che, nel prossimo incontro, ci si adoperi, con lealtà e trasparenza, per individuare un candidato sindaco che possa unire le forze in campo, ridare slancio al centrodestra e garanzie di buona amministrazione alla città”.
La riunione della coalizione si era tenuta in mattinata nel capoluogo calabrese e il presidente Mancuso aveva chiesto 24 ore di tempo per sciogliere la riserva. Ma sono bastate poche ore per far declinare la proposta.
E’ il Presidente del Consiglio regionale della Calabria (XII Legislatura) eletto, al primo scrutinio, il 15 novembre 2021. E’ la sua seconda volta in Consiglio regionale, dopo la breve Legislatura (XI) interrotta per la morte della Presidente della Regione on. Jole Santelli, durante la quale ha svolto le prerogative istituzionali di Segretario-Questore dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio. Candidato con la Lega nella circoscrizione Centro della Calabria ha ottenuto 6.906 preferenze. Nato a Catanzaro il 26 aprile 1962, è sposato e padre di tre figli. Laureato in Economia dell’Azienda moderna, esercita la libera professione nel campo della consulenza fiscale, tributaria, amministrativa, societaria del lavoro e del contenzioso tributario. E’ iscritto all’albo dei commercialisti ed esperti contabili, all’albo dei revisori contabili e a quello dei consulenti tecnici d’ufficio del Tribunale di Catanzaro. In politica, prima di aderire alla Lega nel 2020, si è cimentato con successo in aggregazioni civiche con un impegno proficuo e costante per la città di Catanzaro, dove, nel 2011, è stato eletto consigliere comunale, esercitando, più volte, le funzioni di Assessore al Bilancio, Patrimonio, Demanio e Affari generali. Successivamente (2018) è stato eletto consigliere provinciale di Catanzaro. Tra le sue letture preferite: saggi sulla politica e biografie. La sua passione di sempre è il calcio. Nel suo intervento d’insediamento da Presidente del Consiglio, ha messo a fuoco le difficoltà del regionalismo che, “nonostante lo scarto tra principi solenni e prassi quotidiana su cui occorre intervenire, rimane una conquista irrinunciabile per la nostra democrazia rappresentativa”. Ha assicurato di voler essere “il garante della dialettica democratica nel rispetto dello Statuto e del Regolamento e con l’intento che si possa pervenire, sulle emergenze più acute della Calabria, a soluzioni largamente condivise, sia pure nel rispetto delle diversità”. Ha, inoltre, rimarcato l’importanza del Consiglio regionale: “il cuore della democrazia calabrese, chiamato ad informare la sua attività ai principi del buongoverno, della programmazione degli interventi legislativi e amministrativi, della partecipazione popolare e del rispetto dell’autonomia degli enti locali”.
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