Comune di Napoli, rimpasto mini o maxi? L’incognita candidature sulle scelte di Manfredi

politica Mezzogiorno, 2 agosto 2022 – 07:40 Baretta e Trapanese nomi in corsa le per le Politiche Voto, il rebus Amato. Laura Lieto prossimo vicesindaco di Paolo Cuozzo Non avrebbe mai voluto cambiare nulla se non dopo il fisiologico check ad un anno dall’elezione del 4 ottobre scorso. E forse, neppure prima del voto politico che era previsto per maggio 2023. Ma l’improvvisa scomparsa del suo vicesindaco, Mia Filippone, e la caduta del governo Draghi, hanno sconvolto tutti i piani del sindaco napoletano Gaetano Manfredi. Che ora, in pieno agosto, si ritrova invece a dover sostituire da subito il vicesindaco «entro venerdì» e sarà Laura Lieto, attuale assessore all’Urbanistica. E presto, con un tecnico, anche l’assessore alla Scuola, che era l’altra delega della Filippone. Ma non solo. Perché lo scenario, mai come di questi tempi, è magmatico. Le ipotesiSe infatti prendesse corpo quanto sta circolando in queste ore, con Pd e Cinquestelle alla ricerca di nomi nuovi e visibili da schierare il 25 settembre nei collegi, il primo cittadino potrebbe ritrovarsi dal 25 agosto prossimo, quando le liste verranno presentate, anche senza Pier Paolo Baretta, assessore al Bilancio, che potrebbe essere candidato nella sua Venezia; e Luca Trapanese, assessore grillino indicato da Roberto Fico, in corsa in un collegio per conto del M5S di Conte. Sono ipotesi, certo, ma che di questi tempi si rincorrono con velocità supersonica. Di Maio nella partitaSullo sfondo delle scelte da fare in giunta c’è poi l’incognita-Di Maio: il ministro degli Esteri, che all’epoca della nascita della giunta Manfredi era uno dei leader pentastellati, dalla scissione del M5S può contare su un proprio gruppo nel Consiglio comunale di Napoli; e c’è da star certi che, all’esito della consultazione elettorale del 25 settembre, anche Di Maio entrerà nella discussione del rimpasto, facendo, allo stato, formalmente parte della coalizione che sostiene Manfredi ma non avendo assessori della sua area in giunta. Tutti elementi che pesano come macigni sul futuro della squadra di assessori del sindaco. Compreso il futuro di Carlo Calenda che, se chiuderà l’accordo con Letta, avrebbe già tre potenziali consiglieri comunali che guardano ad «Azione» con particolare interesse. E così, solo il 25 agosto a liste chiuse, Manfredi saprà su quanti assessori potrà contare per andare avanti almeno fino al «rimpastone» dell’autunno. Dovendo comunque, fino ad allora, vivere un equilibrio politicamente molto precario per tante ragioni. L’assenza al vertice di LettaInnanzitutto, per l’ipotesi di una candidatura al Parlamento con il Pd di suo fratello, Massimiliano, consigliere regionale Dem. Mentre il sindaco è stato ministro «tecnico» dell’Università del governo Conte, suo grande sostenitore nella candidatura per Palazzo San Giacomo. Ma come farebbe li sindaco a non sostenere suo fratello, e quindi il Pd, ora però che Pd e M5S — che son ola spina dorsale della maggioranza al Comune di Napoli — non sono più alleati? Uno scenario che, intanto, ha sconsigliato al primo cittadino di prender parte alla riunione che Enrico Letta ha tenuto ieri con i sindaci di centrosinistra: mancavano lui e Beppe Sala, sindaco di Milano. Poi, chiarito il quadro delle candidature, il primo cittadino valuterà l’atteggiamento da tenere provando a lasciare fuori dalla competizione il Comune di Napoli. Le due opzioni di AmatoAltro aspetto da chiarire per lo scenario futuro è poi la posizione di Enza Amato, presidente del Consiglio comunale. La quale potrebbe esser candidata dal Pd nel collegio «Napoli 2». E in caso di elezioni, Amato dovrebbe dimettersi dalla presidenza del Consiglio comunale. Ma non solo. Per ché l’esponento Dem potrebbe lasciare lo scranno più alto dell’Aula anche se uno tra, Massimiliano Manfredi e Bruna Fiola, consiglieri regionali, venissero eletti in Parlamento, essendo lei, Amato, la prima dei non eletti in consiglio regionale con il Partito democratico alle elezioni del settembre 2020. Scenario inattesoUn mosaico che dunque potrebbe tanto rimanere invariato, ma tanto scomporsi profondamente tra assessori da sostituire, assessori candidati — che quindi dovrebbero lasciare l’assessorato — ed una maggioranza di centrosinistra già profondamente mutata. Rispetto allo scorso ottobre, quando Manfredi fu eletto sindaco, è infatti caduto il governo, l’alleanza Pd-Cinquestelle è saltata e i sondaggi dicono che, allo stato, il centrodestra è in vantaggio. Una situazione che mai, a soli 10 mesi dall’elezione a Palazzo San Giacomo, l’ex rettore si sarebbe aspettato di vivere. La newsletter del Corriere del MezzogiornoSe vuoi restare aggiornato sulle notizie della Campania iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui. 2 agosto 2022 | 07:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-08-02 05:43:00, Baretta e Trapanese nomi in corsa le per le Politiche Voto, il rebus Amato. Laura Lieto prossimo vicesindaco,

Pietro Guerra

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