'Con queste attività possiamo imparare meglio': quando lapproccio fa la differenza, a un anno dallavvio di #PodestiForFuture – Tuttoscuola,

Caramelle al pollo, Pepsi al cioccolato, pizza dolce, bombolone con avocado e kiwi… Ecco alcuni dei risultati poco salutari, ma sicuramente fantasiosi, dell’attività di tecnologia svolta dai ragazzi della 2C della scuola secondaria di primo grado F. Podesti di Ancona.

Siamo a più di un anno dall’avvio di #PodestiForFuture, il progetto di trasformazione digitale e metodologica e didattica orientativa dell’IC Posatora – Piano – Archi di Ancona, e osserviamo, insieme agli esperti formatori, le attività nelle classi coinvolte, al fine di monitorare gli effetti del percorso realizzato fino qui dall’istituto.

Il progetto, finanziato dalla regione Marche e in collaborazione con l’IC Ungaretti di Melzo e Tuttoscuola, ha seguito due direttrici di intervento: una in ambito di strumentazione tecnologica, con la trasformazione degli ambienti di apprendimento in spazi funzionali a una didattica del problem solving e centrata sull’alunno, l’altra in ambito di formazione e accompagnamento di carattere organizzativo, pedagogico e didattico, al fine di sviluppare e aumentare le competenze dei docenti nell’uso di applicazioni e strategie da portare nella didattica quotidiana.

Dopo una settimana intensiva di formazione in presenza dei docenti e attività nelle classi con gli studenti e un percorso di 100 ore di formazione a distanza, dedicate a curriculum digitale, metodologie innovative, orientamento, inclusione e app disciplinari, ritroviamo i docenti al lavoro nelle loro classi.

È il 21 aprile 2023, siamo alla terza ora con la professoressa di Tecnologia e la 2C. La classe è disposta in modo frontale, i banchi sono a due a due: la prima impressione è di trovarci di fronte a una lezione piuttosto tradizionale, ma capiamo immediatamente che ci stiamo sbagliando.

Per ogni coppia di banchi ci sono un iPad e un foglio da disegno, la docente presenta l’attività: “Il cibo che non c’è ma dovrebbe esserci”. Gli studenti hanno il compito di inventare un cibo nuovo e, attraverso l’app di grafica Sketchbook, e il foglio da disegno, rispettando le misure fornite alla lavagna dall’insegnante, progettarne il nome, il packaging e la frase promozionale, facendo attenzione a creare un prodotto appetibile, anche da un punto di vista pubblicitario.

L’obiettivo? Consolidare competenze grafiche e di tecnologia, sviluppando al contempo creatività, pensiero laterale e lavoro cooperativo, attraverso un supporto tradizionale, il foglio da disegno, con riga e squadre, e uno digitale, l’iPad con l’applicazione Sketchbook.

Ragazze e ragazzi appaiono subito molto motivati ed entusiasti nello svolgere l’attività, in classe c’è un brusio ordinato dovuto al confronto sul lavoro che ciascuna coppia di studenti sta portando avanti, la docente di tecnologia e quella di sostegno girano tra i banchi, osservando il lavoro e rispondendo ai dubbi.

Durante tutta la lezione non succede mai che uno studente sia distratto, annoiato o poco partecipe, tutti sono attivi e protagonisti dell’attività e al termine dell’ora ci mostrano, soddisfatti, i primi esiti del loro lavoro, che proseguirà nella prossima lezione con la docente.

“Ti è piaciuto svolgere questa attività?” – chiediamo a una di loro – “Molto, è stato un po’ difficile ma divertente!” ci risponde con un sorriso.

Ci spostiamo nella 3B, quarta ora, troviamo i ragazzi in piedi perché stanno svolgendo un laboratorio al fine di realizzare un video sul sistema immunitario: qualcuno sta curando gli aspetti artistici, altri stanno scrivendo la storia, altri ancora la interpreteranno.

Il tema, scelto dai ragazzi, è un ponte con l’epica: Ettore e Achille, i protagonisti dell’Iliade.

Ci spiegano che hanno scelto questo tema perché lo sentono più vicino e immediato, rispetto ad affrontare il sistema immunitario in modalità standard, e che preferiscono questo genere di attività poiché sono meno noiose rispetto a quelle tradizionali. In questo modo, ci dicono, “possiamo imparare meglio”.

Alcuni lavorano a terra, altri sulle sedie, il clima relazionale è positivo, il livello di autonomia e responsabilità diffuso, come lo è il desiderio di mostrare in maniera competente quanto stanno facendo. L’attività consente il coinvolgimento di tutti, garantendo l’inclusione anche dell’alunno con sostegno presente nella classe e l’ora scorre in un clima di lavoro appassionato in cui la docente non deve intervenire neanche una volta per richiamare l’attenzione dei ragazzi.

Queste sono state solo due delle tappe del nostro viaggio nelle classi, che ha toccato attività di storia dell’arte, italiano, scienze, matematica e musica, caratterizzate da un minimo comune denominatore: il coinvolgimento attivo di studentesse e studenti nel processo di apprendimento con modalità non tradizionali di fare didattica.

E il viaggio più importante, quello dell’istituto Podesti, sicuramente non termina qui, ma crediamo che alcune importanti fondamenta siano state poste per avviare e portare avanti un processo di innovazione e cambiamento in grado di migliorare sensibilmente i risultati di apprendimento degli studenti, favorire un clima di benessere e inclusione e prevenire sentimenti di disaffezione alla scuola, con approcci mirati, innovativi e sfidanti.

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