“Il doppio via libera del Consiglio dei ministri di oggi al Dpr di riforma del regolamento sui concorsi e le assunzioni nella Pa e al nuovo contratto del comparto sanità per il triennio 2019-21, mi riempie di sincera soddisfazione e orgoglio, perché chiude il cerchio rispetto all’importante lavoro che, come ministro del Governo Draghi, ho portato avanti da oltre un anno e mezzo con un unico obiettivo: la valorizzazione e il rilancio del capitale umano e il rinnovo di tutti i contratti di lavoro nella Pubblica amministrazione”, così il ministro per la PA Renato Brunetta.
Nel CdM del 5 ottobre è stato approvato, in esame preliminare, un regolamento, da adottarsi con decreto del Presidente della Repubblica, che introduce modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 9 maggio 1994, n. 487, concernente norme sull’accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni e le modalità di svolgimento dei concorsi, dei concorsi unici e delle altre forme di assunzione nei pubblici impieghi.
Il testo stabilisce che l’assunzione a tempo determinato e indeterminato nelle amministrazioni pubbliche avviene mediante concorsi pubblici, orientati alla massima partecipazione, che si svolgono con modalità che ne garantiscano l’imparzialità, l’economicità e la celerità di espletamento, ricorrendo, ove necessario, all’ausilio di sistemi automatizzati diretti anche a realizzare forme di preselezione e selezioni decentrate per circoscrizione territoriali.
Si stabiliscono i requisiti generali per l’accesso al pubblico impiego e, rispetto alla normativa precedente, si introduce la previsione che ai concorsi possano partecipare i titolari dello status di rifugiato o di protezione sussidiaria e i cittadini di Paesi terzi che siano in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, di un’adeguata conoscenza della lingua italiana, del godimento dei diritti civili e politici negli Stati di appartenenza o di provenienza e di tutti gli altri requisiti previsti per i cittadini italiani.
Inoltre, al fine di garantire l’equilibrio di genere nelle pubbliche amministrazioni, si prevede che il bando contenga, per ciascuna delle qualifiche messe a concorso, la percentuale di rappresentatività dei generi nell’amministrazione che lo bandisce. Qualora il differenziale tra i generi sia superiore al trenta per cento, a parità di titoli e di merito si applica il titolo di preferenza in favore del genere meno rappresentato.
“Nel Dpr che mette a sistema i provvedimenti fin qui avviati nella materia dei concorsi e delle assunzioni, non solo abbiamo realizzato gli obiettivi di riforma concordati con Bruxelles nel Pnrr, ma siamo andati oltre portando innovazioni destinate a segnare un prima e un dopo: nuove e concrete tutele nella parità di genere, il passaggio integrale (anche per enti locali e Regioni) dei bandi e delle procedure dell’accesso sul portale del reclutamento “inPA”, che così diventa il vero architrave della digitalizzazione dei concorsi pubblici, e infine l’abrogazione delle norme ormai divenute obsolete” afferma Brunetta.
, 2022-10-05 18:55:00, “Il doppio via libera del Consiglio dei ministri di oggi al Dpr di riforma del regolamento sui concorsi e le assunzioni nella Pa e al nuovo contratto del comparto sanità per il triennio 2019-21, mi riempie di sincera soddisfazione e orgoglio, perché chiude il cerchio rispetto all’importante lavoro che, come ministro del Governo Draghi, ho portato avanti da oltre un anno e mezzo con un unico obiettivo: la valorizzazione e il rilancio del capitale umano e il rinnovo di tutti i contratti di lavoro nella Pubblica amministrazione”, così il ministro per la PA Renato Brunetta.
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