Concorso Dirigenti Scolastici 2017: il merito di essere bocciati

La lettera inviata in redazione sul recupero di candidati bocciati nell’ultimo concorso dirigenti scolastici, di cui riportiamo integralmente il testo, punta il dito accusatore sul merito tradito da proposte della maggioranza in sede di conversione del decreto-legge “Milleproroghe” n. 198 del 29 dicembre 2022.

Non solo i contenuti della lettera sono pienamente condivisibili, ma, nel caso in cui l’emendamento venga approvato, pongono un pesante interrogativo sulla coerenza della maggioranza nei confronti del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che del merito ha fatto la bandiera del suo impegno.

Poiché sugli emendamenti presentati deve essere acquisito anche il parere del ministero interessato, da viale Trastevere è stato dato l’ok? Ci sembra improbabile, perché, se invece così fosse, si tratterebbe di un vero e proprio autogol.

Di seguito la lettera.

Scrivo per segnalare la proposta, sostenuta dalla maggioranza di governo in sede di conversione al Senato del DL Milleproroghe, riguardante il concorso per dirigenti scolastici del 2017, da tempo arrivato alla conclusione.

La proposta in sintesi è di consentire, a chi fosse stato bocciato, tanto allo scritto quanto all’orale, di accedere a un corso riservato di 120 ore con prova finale diventando, così, Dirigente Scolastico.

Ironia della sorte: l’emendamento va a modificare l’art 5 (proroga di termini in materia di istruzione e merito). Ma quale merito? Quello di essere stati bocciati?

L’emendamento presentato nel dl Milleproroghe è il 5.21 a firma dei senatori leghisti Marti, Pirovano, Tosato, Spelegatti, Borghi, Testor, Dreosto e andrà in votazione la prossima settimana.

Per alcuni legittimi vincitori del Concorso, invece, il trattamento è molto diverso.

Una recente sentenza del Consiglio di Stato ha definitivamente acclarato che i cosiddetti “asteriscati” (ovvero coloro che erano stati inseriti in graduatoria con provvedimenti cautelari pur non avendo superato la prova preselettiva) sono definitivamente fuori dalla graduatoria. Va da sé che l’inserimento cautelare degli asteriscati abbia falsato la graduatoria stessa e le conseguenti assegnazioni, costringendo i legittimi vincitori ad essere assegnati a scuole lontane diverse centinaia di chilometri da quelle che avrebbero potuto ottenere e costringendo, così, molti di essi alla rinuncia.

Per chi abbia vinto il concorso, dunque, ma abbia rinunciato alla nomina (perché titolare di 104 personale o per assistenza a familiari o, ancora, per motivi di salute e altro…) non è previsto nulla: né essere riammesso in graduatoria, né frequentare il corso. Se servono davvero presidi, perché non piegare la legge per ripescare chi il concorso l’aveva vinto davvero?

Si è molto discusso della nuova denominazione di “Ministero dell’Istruzione e del Merito”. 

Ma quale idea di merito emerge da questa iniziativa?”

Lettera firmata

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