Da Orizzontescuola.it: Concorso religione cattolica, bando entro febbraio 2024. Il testo passa al CSPI. Le ultime notizie

Confermato: il bando del concorso docenti di religione cattolica arriverà entro il mese di febbraio 2024. E’ quanto emerso dall’incontro odierno fra amministrazione e sindacati.

Nel merito parliamo della procedura straordinaria per stabilizzare i precari storici di religione. I sindacati hanno posto alcune osservazioni e valutazioni sulla base di quanto presentato in precedenza dal Ministero dell’Istruzione e del Merito.

L’amministrazione ha quindi assicurato che il concorso sarà bandito nel prossimo mese di febbraio: le regole, come sappiamo, sono state definite dal decreto PA bis, che ha introdotto anche la quota percentuale alle assunzioni a tempo indeterminato, le quali saranno realizzate con una quota del 70% per la procedura straordinaria, rispetto a quelle previste con concorso ordinario, che invece avranno una quota che si fermerà al 30%.

Per la Cisl Scuola, è importante ridurre, nella prova orale metodologico/didattica, il punteggio massimo attribuito all’ambito relativo alle abilità di comprensione e produzione orale in lingua inglese (livello B2 QCER), e all’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

Inoltre, viene richiamata anche l’opportunità di modificare il testo del bando nella parte relativa alla composizione delle commissioni giudicatrici, riconoscendo per la nomina nelle stesse una corsia preferenziale per i docenti IRC di ruolo.

Il sindacato guidato da Ivana Barbacci invece espresso apprezzamento rispetto alla scelta di prevedere una durata massima complessiva di 30 minuti per la prova orale didattico-metodologica, così come per quella di procedere all’estrazione della traccia su cui si svolgerà l’esame 24 ore prima della prova.

Positivo anche il peso considerevole attribuito alla valorizzazione dell’esperienza maturata, alla quale potranno essere assegnati fino a 100 dei 250 punti complessivamente previsti per la valutazione della procedura concorsuale.

Anief, invece, “nel corso del confronto – ha spiegato Chiara Cozzetto – ha chiesto all’amministrazione una particolare valorizzazione dell’esperienza acquisita con l’insegnamento: molti dei colleghi hanno infatti oltre vent’anni di servizio alle spalle e non è accettabile che il servizio svolto non sia adeguatamente valorizzato”.

In particolare – ha aggiunto Daniela Rosano – dovrà essere valutato con un numero maggiore di punti ciascun anno di servizio e in generale il servizio deve avere maggior peso all’interno del punteggio totale. Inoltre, la valutazione del titolo B2 deve essere rimodulata in considerazione del fatto che si parla di colleghi con una formazione molto specifica. Dovrà anche essere riconosciuta nelle tabelle titoli la valutazione delle abilitazioni per il grado di scuola corrispondente e di eventuali specializzazioni oltre a servizio nelle scuole paritarie che fanno parte del sistema nazionale di istruzione”.

Sempre per quanto riguarda le modifiche tecniche alla bozza del decreto, ha aggiunto Moira Pattuglia, “è importante anche che nelle griglie di valutazione debba avere più ‘peso’ la capacità espositiva propria del ruolo, rispetto alle competenze tecnologiche. Infine, tutti gli idonei che saranno inseriti nelle graduatorie devono permanervi fino all’esaurimento delle stesse”.

La bozza proposta dal Ministero

Il Ministero ha già riferito di voler procedere con il concorso attraverso una prova orale, a carattere didattico metodologico, che non prevede un punteggio minimo di superamento.

La prova avrà una votazione che, sommata ai titoli culturali e professionali, determinerà la posizione finale alla graduatoria di merito da utilizzare, a scorrimento, fino a totale esaurimento.

La prova orale dovrebbe avere una durata massima complessiva di 30 minuti per la prova orale didattico-metodologica.

Ci sarà inoltre l’estrazione della traccia su cui si svolgerà l’esame 24 ore prima della prova stessa.

Proprio nell’ottica di stabilizzare il precariato, è prevista un peso considerevole alla valorizzazione dell’esperienza maturata, alla quale potranno essere assegnati fino a 100 dei 250 punti complessivamente previsti per la valutazione.

Durante la prova orale sono esclusi i contenuti riguardanti in modo specifico l’insegnamento della religione cattolica.

Ricordiamo, che il decreto proroghe, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ha spostato la pubblicazione del bando al 2024:  “2-ter. All’articolo 1-bis, comma 1, del decreto-legge 29 ottobre 2019, n. 126, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 dicembre 2019, n. 159, le parole: «entro l’anno 2023» sono sostituite dalle seguenti: «entro l’anno 2024»“.

L’amministrazione ha assicurato alle organizzazioni sindacali che la procedura sarà bandita nei primi mesi del 2024.

Nel frattempo, è di pochi giorni fa la conferma, da parte del Ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo, della pubblicazione imminente di un DPCM che autorizza le 6.442 assunzioni di insegnanti di religione.

I concorsi: 70% per lo straordinario e 30% per l’ordinario

Risulta propriamente corretto parlare di concorsi di religione cattolica, dato che in verità le procedure saranno due: una ordinaria e una straordinaria.

Le regole sono state definite dal decreto PA bis, che ha definito la quota percentuale alle assunzioni, che saranno realizzate con una quota del 70% per la procedura straordinaria, rispetto a quelle previste con concorso ordinario, che invece avrà una quota del 30%.

Per quanto riguarda il concorso per insegnanti di religione cattolica, il 14 dicembre 2020 è stata siglata l’intesa fra il Ministero dell’Istruzione e la CEI per far partire il nuovo concorso di religione cattolica,previsto dall’articolo 1-bis della legge 159/19.

Il requisito principale di accesso al concorso è il possesso per i candidati della certificazione dell’idoneità diocesana: “è prevista la certificazione dell’idoneità diocesana di cui all’articolo 3, comma 4, della legge 18 luglio 2003, n. 186, rilasciata dal Responsabile dell’Ufficio diocesano competente nei novanta giorni antecedenti alla data di presentazione della domanda di concorso”.

Stabilizzazione dei precari

Tuttavia, il testo dell’intesa ricorda che i posti messi a bando nella singola Regione per il “personale docente di religione cattolica, in possesso del riconoscimento di idoneità rilasciato dall’Ordinario diocesano, che abbia svolto almeno tre annualità di servizio, anche non consecutive, nelle scuole del sistema nazionale di istruzione” corrispondano a quanto stabilito dall’articolo 1-bis, comma 2, del decreto-legge n. 126 del 2019“.

Pertanto, dei posti messi a concorso il 70 per% dei posti potrà essere riservata al personale docente di religione cattolica, sempre in possesso del riconoscimento di idoneità diocesana, che abbia svolto almeno tre annualità di servizio, anche non consecutive, nelle scuole del sistema nazionale di istruzione.

Preparati al concorso con il nostro corso di formazione

, L’articolo originale è stato pubblicato da, https://www.orizzontescuola.it/concorso-religione-cattolica-bando-entro-febbraio-2024-il-testo-prima-passa-dal-cspi-le-ultime-notizie/, Politica scolastica, https://www.orizzontescuola.it/feed/, redazione, Autore dell’articolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Exit mobile version