Concorso straordinario ter, manca lok di Bruxelles: i tempi si allungano. A rischio le scadenze previste dal PNRR? Le ultime notizie

Tempi ristetti riguardo il reclutamento di 70 mila docenti di scuola secondaria entro il 31 dicembre 2024, come previsto dal PNRR.

Come segnala Italia Oggi, la sfida è considerevole, ed è evidente l’attesa per il via libera da Bruxelles, nonostante la normativa in questione sia un’applicazione di una regola già approvata dalla Commissione Europea. A rischio è la prima scadenza fissata per il 2023.

Il primo concorso mira a coprire circa 45mila posti (come rivelato ieri dalla nostra testata), seguito da un secondo concorso per almeno 30 mila posti nella prossima primavera. Entrambi rientrano nella tipologia di concorso prevista dalla fase transitoria del nuovo reclutamento, che culminerà il 31 dicembre 2024. Per tutti i concorsi rivolti alla scuola secondaria, durante e oltre la fase transitoria, potranno partecipare i candidati che avranno accumulato almeno tre anni di servizio negli ultimi cinque, di cui uno nella specifica classe di concorso.

Durante la fase transitoria, si aggiungeranno anche coloro che hanno ottenuto 24 crediti formativi universitari entro ottobre 2022 o i primi 30 cfu dei 60 previsti dalle nuove regole. Importante notare che al termine del primo concorso, nessun candidato avrà ancora acquisito i 30 cfu del percorso di abilitazione, la cui scadenza è fissata dal DPCM al 28 febbraio 2024.

Il timing previsto evidenzia una partecipazione differenziata ai concorsi: nel 2023, i precari con tre anni di servizio e quelli con 24 cfu; nel 2024, si aggiungeranno gli aspiranti docenti con 30 cfu; dal 2025, saranno validi solo i 24 e i 30 cfu, ma si potrà partecipare solo con tre anni di anzianità di servizio o con l’abilitazione conseguita a seguito dell’acquisizione di 60 cfu.

La normativa prevede che i candidati completino il proprio percorso formativo dopo il superamento del concorso e prima della conferma in ruolo, con 30 cfu nel caso dei precari e di chi ha già acquisito i primi 30 “nuovi” cfu, e con 36 cfu nel caso di chi ha i “vecchi” 24 cfu.

Data l’urgenza nel raggiungere l’obiettivo di 70 mila assunzioni, una delle ipotesi è che il termine del 31 dicembre 2024 possa essere prorogato, previo accordo con la Commissione Europea. Un’altra possibilità è quella di considerare tale data come termine ultimo per bandire i concorsi, e non per ultimare la procedura di assunzione a tempo indeterminato, che prevede non solo il completamento dei cfu ma anche il superamento dell’anno di prova.

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