Condono è proprio quello che è: la concessione di un bel regalo

L’uso delle parole non mai neutro. Alcune vengono penalizzate perch il significato che hanno assunto considerato offensivo. Altre vengono in qualche modo oscurate, sostituite da perifrasi, perch la nuova definizione appare pi elegante o moderna, oppure perch la loro chiarezza potrebbe essere considerata in qualche modo eccessiva. Pensiamo all’evoluzione da spazzino a operatore ecologico.

Il record provvisorio. Una delle locuzioni pi interessanti da questo punto di vista lavoro interinale. Nobile origine per una espressione perfetta, altisonante e vagamente oscura, che deriva dall’espressione latina ad interim. S, la stessa che usiamo quando, ad esempio, si dimette un ministro del governo (qualche volta succede) e il presidente del consiglio in attesa della nomina del successore, assume le deleghe e le sue competenze ad interim. Che vuol dire semplicemente “provvisorio”. Ma vedete l’effetto che fa lavoro interinale in confronto a lavoro provvisorio. Sempre di lavoro precario si tratta, ma vuoi mettere?

Sempre da un verbo latino. Quindi ricapitolando, molte parole hanno una origine oscura, una etimologia incerta e sono figlie di quella fabbrica continuamente al lavoro che ogni lingua. Quella che esaminiamo questa settimana, condono, ha invece un’origine semplicissima che esaurisce il suo significato. Deriva infatti da condonare, composto da con- e donare. Il significato non potrebbe essere pi chiaro: concedere un dono, fare un regalo, omaggiare. Con una definizione pi precisa: liberare dall’obbligo di scontare una pena, di pagare una sanzione, di restituire un debito.

Ridurre una pena. Per questo uno dei significati pi importanti di questa parola proprio giudiziario. L’articolo 174 del Codice Penale recita: L’indulto o la grazia condona, in tutto o in parte, la pena inflitta, o la commuta in un’altra specie di pena stabilita dalla legge. Non estingue le pene accessorie, salvo che il decreto disponga diversamente, e neppure gli altri effetti penali della condanna. Mentre la grazia decisa dal Presidente della Repubblica e riguarda un singolo individuo, l’indulto un atto che riguarda tutti i condannati. un provvedimento di clemenza adottato dal Parlamento con una maggioranza di due terzi.

Ridurre i debiti, soprattutto fiscali. Ma il condono entra nel linguaggio corrente del nostro tempo soprattutto quando associato alle tasse. Di condoni fiscali piena la storia, come vedremo, e quella italiana non fa eccezione. Si tratta di un provvedimento approvato dal Parlamento che consente ai contribuenti che hanno un debito col Fisco di sanare la propria posizione pagando una cifra che viene stabilita. Sarebbe un provvedimento straordinario, ma bisognerebbe intendersi su cosa significa straordinario, vista la ordinaria regolarit con cui stato adottato e che costringe anche noi a ritornare su questa parola.

Una precisazione da brividi. quella che definisce il condono tombale: viene usata quando a un contribuente concesso di sanare completamente la sua posizione tributaria, ovvero regolarizzare in modo definitivo il suo rapporto con il fisco. Ma anche per il condono la preoccupazione di adottare locuzioni meno impegnative e possibilmente meno chiare, ha impegnato la fantasia e la creativit dei promotori.

Un precedente imperiale. Il 9 agosto dell’anno 117, Adriano venne nominato imperatore alla morte del predecessore Traiano, che lo aveva opportunamente adottato, nominandolo di fatto successore. Adriano arriv a Roma solo nel luglio del 118. Per ingraziarsi i sudditi condon tutti i debiti per tasse non pagate. Condon totalmente per l’Italia e in parte per le Province la tassa d’omaggio al nuovo imperatore (detta aureum coronarium). Per molti studiosi si tratta del pi grande condono della storia.

Il disastro edilizio. Esiste poi un terzo elemento che ha accompagnato la nostra storia recente: il condono edilizio. Questo provvedimento adottato dal Parlamento, permette al cittadino di sanare irregolarit nella costruzione o nella ristrutturazione di un edificio, pagando una cifra a sanatoria. Spesso evitando in questo modo le conseguenze della costruzione abusiva che secondo la legge arrivano fino alla sua demolizione.

Uno per decennio. Secondo una ricostruzione pubblicata dal Corriere della Sera nel 2005, si conta un condono edilizio per decennio. Si cominciato nel 1973, governo di Mariano Rumor. Per replicare nel 1985, governo di Bettino Craxi. Una nuova sanatoria edilizia stata poi fatta nel 1994, governo di Silvio Berlusconi. E si quindi arrivati nel 2003 al quarto condono in trent’ anni, targato ancora Berlusconi.

Il caso emblematico di Roma. Per avere un’idea dell’impatto sociale di questi condoni, riprendiamo alcune cifre sulla situazione nella Capitale pubblicate sempre sul Corriere della Sera nel luglio 2018 in un articolo del collega Andrea Arzilli, sono numeri che non hanno bisogno di spiegazioni. Trentotto anni per smaltire l’ultimo condono. L’ultimo romano, che ha approfittato della legge 326 del 2003 per mettere in regola veranda o garage, si vedr rilasciare il permesso in sanatoria nel 2056: a conti fatti dovr pazientare in tutto 53 anni. Da nonno a nipote, insomma. Tutto questo se l’Ufficio condoni prosegue all’attuale velocit per lo smaltimento di pratiche (dal valore di un miliardo). Le domande arrivate in 33 anni al Comune sono 599.793 – record italiano dopo i tre condoni nazionali del 1985 (legge n. 74), del 1994 (n. 724) e del 2003 (n. 326). E al momento ne restano 190 mila in fase (permanente) di istruttoria: gli uffici riescono a lavorare appena 5 mila domande l’anno.

Scriveva Giuseppe Prezzolini nel 1921. Nel suo Codice della vita italiana alcuni dei primi articoli sembrano eterni. Articolo 1: I cittadini italiani si dividono in due categorie: i furbi e i fessi. Articolo 10: L’Italia va avanti perch ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l’Italia sono i furbi che non fanno nulla, spendono e se la godono. Articolo 16: L’Italiano ha un tale culto per la furbizia, che arriva persino all’ammirazione di chi se ne serve a suo danno.

Conclusione divagante. Vittima dei nuovi sbalzi climatici e delle antiche tradizioni estive, anche questa rubrica si condona alcune puntate agostane. Torner, come ogni condono che si rispetti, prestissimo: a settembre.

25 luglio 2023 (modifica il 25 luglio 2023 | 21:21)

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, L’articolo originale è stato pubblicato da, https://www.corriere.it/scuola/23_luglio_25/condono-proprio-quello-che-concessione-un-bel-regalo-22105382-2ace-11ee-8e96-a497dd857d5f.shtml, , https://rss.app/feeds/0kOk1fn8PPcBHYnU.xml, Paolo Fallai,

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