Confermati i domiciliari per Gervasi e l’ex direttore del Parco torna libero

di Michele Marangon

Inchiesta «Dune»: per l’ex sindaca il riesame ha annullato i capi d’imputazione relativi a corruzione e turbativa d’asta. Per l’ex responsabile del Parco del Circeo, invece, l’ordinanza cautelare è stata annullata

Anche il tribunale del riesame ha confermato gli arresti domiciliari per Giada Gervasi, l’ex sindaca di Sabaudia costretta alle dimissioni dopo l’inchiesta che si è abbattuta sul Comune per un presunto giro di corruzione e turbative d’asta. Una storia che ruota intorno alle concessioni demaniali e la gestione degli appalti per i mondiali di canottaggio. In tutto sono sedici le persone coinvolte nella vicenda: i legali di alcuni indagati aspettavano da giorni l’esito del riesame che, sciogliendo la riserva, ha confermato i domiciliari per Gervasi e rimesso in libertà l’ex direttore del Parco nazionale del Circeo Paolo Cassola annullando l’ordinanza emessa nei suoi confronti. Parzialmente accolto il ricorso dei legali dell’appuntato forestale Angelo Mazzeo, che ha ottenuto la revoca dei domiciliari, sostituiti con il doppio divieto di dimora a Sabaudia e San Felice Circeo.

Tornando a Giada Gervasi, la figura di maggiore spicco nell’inchiesta «Dune», il legale Gianni Lauretti ottiene comunque un primo risultato sul piano della strategia difensiva: il riesame ha annullato infatti i capi d’imputazione più pesanti relativi a corruzione e turbativa d’asta. Stesso esito per l’ex consigliere comunale Sandro Dapit, con una parte dell’ordinanza annullata – tre capi su sei tra cui un episodio di corruzione e due turbative – pur restando la misura dei domiciliari.

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19 marzo 2022 (modifica il 19 marzo 2022 | 11:25)

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, 2022-03-19 10:39:00, Inchiesta «Dune»: per l’ex sindaca il riesame ha annullato i capi d’imputazione relativi a corruzione e turbativa d’asta. Per l’ex responsabile del Parco del Circeo, invece, l’ordinanza cautelare è stata annullata, Michele Marangon

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