Congedo mestruale per le studentesse. Si tratta della novità che arriva dal liceo artistico Nervi Severini, dove su delibera del Consiglio d’istituto si è stabilito che le assenze tali motivazioni non saranno conteggiate nel conteggio che serve per determinare la validità dell’anno scolastico.
“Probabilmente – dice il preside, Gianluca Dradi su La Repubblica – per una scuola si tratta della prima iniziativa di questo genere in Italia“.
“La decisione nasce da una richiesta delle studentesse rappresentanti nel consiglio di istituto” racconta il dirigente scolastico.
Le ragazze hanno infatti prima preparato il terreno facendo un sondaggio interno al liceo rispetto al problema delle mestruazioni particolarmente dolorose e individuando 16 ragazze che hanno testimoniato le loro difficoltà e le assenze a cui sono costrette ogni mese.
“Quello che abbiamo potuto fare è riconoscere che le assenze determinate da questo problema non incidono nel monte ore necessario per la validità dell’anno scolastico. Inoltre anziché gravare le studentesse dall’obbligo del certificato medico ogni mese abbiamo stabilito che lo possono presentare solo una volta all’anno – spiega Dradi – E’ una piccola cosa, ma il senso è sempre quello di realizzare una inclusione attraverso l’ascolto degli studenti, facendoli sentire compresi per i problemi che hanno, per quello che sono, rendendoli protagonisti della vita scolastica che li fa crescere anche come cittadini“.
Nella stessa scuola, lo scorso maggio, si era deciso di istituire il registro scolastico “gender free”.
“Attraverso questa norma introdotta nel Regolamento di istituto comunichiamo alle studentesse e studenti che la scuola riconosce i loro problemi e i loro bisogni e che intende, nei limiti del possibile, affrontarli per creare un clima accogliente e inclusivo – ribadisce il preside – . Inoltre, recependo una legittima richiesta , si rendono gli studenti protagonisti della comunità scolastica creando un percorso nel quale possono maturare le competenze di cittadinanza, in quanto apprendono come affrontare e risolvere un problema con gli strumenti della democrazia e dentro gli organi collegiali“.