Il Consiglio Ue e le scintille tra Meloni e Macron: È qui che si prendono le decisioni

di Marco Galluzzo, inviato a BruxellesTensione anche con Michel, a capo del Consiglio Ue: se vuoi, puoi andare a dormire Siamo all’una di notte, gioved notte. Tutti e 27 i leader dell’Unione europea sono stanchi. Hanno voglia di chiudere. Giorgia Meloni per ha voglia di confermare gli 8 emendamenti che ha preparato per modificare l’ultima versione delle conclusioni del Consiglio europeo. Una parola in pi, una frase formulata in modo diverso, un verbo pi o meno appropriato, sono tutti cambiamenti per lei irrinunciabili e che riguardano il paragrafo dedicato ai migranti. Ad un certo punto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, che la incoraggia ad essere accomodante, ad andare pi veloce. Del resto non ci sono solo gli emendamenti italiani sul capitolo migranti, ce ne sono altre decine sugli aiuti di Stato, presentati da quasi tutti i leader presenti. Si rischia di fare l’alba. La presidente del Consiglio, secondo fonti europee, resta dentro un binario di determinazione che a qualcuno fa perdere un pizzico di pazienza e ad altri suscita un riconoscimento per la fermezza: Caro Charles, la tecnica della fretta nella direzione dei lavori la conosco molto bene, l’ho usata anche io nel corso delle riunione notturne sulla legge Finanziaria italiana, ma per me ci sono alcuni punti irrinunciabili, se vuoi puoi anche andare a dormire…. Alla fine i capi di Stato e di governo chiudono il Consiglio alle tre di notte. Nonostante alcuni attimi di tensione il capitolo dedicato ai migranti viene giudicato da Giorgia Meloni una novit assoluta, un cambio di passo dir di fronte ai cronisti in conferenza stampa, ieri mattina. In ogni caso, al di l delle diverse valutazioni sulla bont del risultato, di certo il frutto di un confronto che ha anche altri momenti in qualche modo fuori dall’ordinario. E uno di questi proprio con Macron. Anche lui ha fretta. Ad un certo punto il presidente francese prende parola per dire che in molti casi gli emendamenti riguardano argomenti che erano stati gi discussi e chiusi nei giorni precedenti, nelle riunioni preparatorie del Consiglio, fra gli ambasciatori dei 27: Non mi sembra che possiamo riaprire quello che era stato concordato in sede di Coreper…. La reazione della premier italiana viene raccontata da fonti diplomatiche europee in questo modo: Emmanuel, forse non ho capito bene come funziona questo Consiglio, ma se non mi sbaglio qui siamo in una sede politica superiore al livello del Coreper ed qui che prendiamo le decisioni, quindi…. Insomma altre scintille fra i due leader ci sono state anche nel corso delle trattative notturne del vertice, e su una materia che Meloni davanti ai cronisti commenter rivendicando un successo personale: Frutto del lavoro eccellente della nostra diplomazia, ma anche dei tanti contatti che ho avuto nelle ore precedenti e di una posizione politica che ho difeso. Eppure ancora lei a smentire pubblicamente la narrazione, che ritiene semplicistica, di un gelo con il capo della Francia. C’ uno scatto che la ritrae accanto a Macron, lei con le labbra serrate, immobile, in una mimica che appare rimarcare una distanza: Non ho visto questa foto – dice Meloni, ironizzando sul cipiglio ritratto nell’immagine – ma, signori miei, siamo stati l cinque minuti. Un minuto prima io ed Emmanuel Macron ci siamo stretti la mano davanti agli stessi fotografi. Ci siamo sorrisi: dopo stavamo chiacchierando con Xavier Bettel, il premier del Lussemburgo, su non ricordo quale vacanza che stava facendo in Francia. Tutto si pu raccontare, ma sono rapporti normali. Ognuno difende i suoi interessi, io i miei, Scholz i suoi, e anche Macron, ovviamente, i suoi. Alle tre di notte il Consiglio finisce, quasi tutti i leader fanno una conferenza stampa subito dopo, poi lasciano Bruxelles. Solo Meloni resta a dormire, l’incontro con i media viene organizzato la mattina dopo. Prima viene chiesta dalla nostra delegazione una sala all’hotel dove dorme la presidente del Consiglio, poi si chiede alle autorit del Belgio se possono lasciare aperto il Palazzo adiacente il vertice. In albergo, dove non c’ posto per tutti i cronisti, hanno dormito anche Scholz e Macron. Uno nella suite presidenziale, l’altro nella seconda suite leggermente inferiore. Meloni ha solo camera ampia, una sorta di junior suite. Le classi, quelle che lei ha additato, ci sono all’hotel Amigo. 11 febbraio 2023 (modifica il 11 febbraio 2023 | 07:15) © RIPRODUZIONE RISERVATA , , https://www.corriere.it/rss/politica.xml,

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